La procura di Tempio Pausania, nel sassarese, ha aperto un’inchiesta sulla morte del 57enne deceduto in ambulanza nella notte di sabato dopo essere stato colpito con il taser dai carabinieri intervenuti per bloccarlo mentre dava in escandescenze a Olbia, aggredendo passanti e gli stessi militari. I magistrati disporranno l’autopsia per accertare le cause del decesso, avvenuto a quanto si apprende per arresto cardiaco. Secondo le prime ricostruzioni dei soccorritori, l’uomo sarebbe apparso in stato di alterazione dovuto a consumo di alcol o stupefacenti, forse entrambi. Durante l’arresto avrebbe colpito uno dei carabinieri, provocandogli diverse ferite al volto e costringendolo a ricorrere a cure in ospedale. Sul caso indaga la squadra anticrimine della polizia di Stato, mentre il sindacato dei carabinieri ha blindato l’operato dei militari sottolineando la correttezza delle procedure.
La ricostruzione del sindacato dei Carabinieri
L’episodio è avvenuto a Olbia nel quartiere di Santa Mariedda. Secondo quanto ricostruito dal Sic (Sindacato Indipendente dei Carabinieri) l’uomo, nonostante i ripetuti inviti a calmarsi, prima di essere colpito col taser si era scagliato “con inaudita violenza” contro i militari: uno di loro è stato ferito al volto ed è stato necessario il trasporto in ospedale.
I precedenti
Non si tratta della prima volta che si indaga sulla morte di soggetti deceduti dopo essere stati colpiti con un taser in Italia: sono diversi infatti i precedenti dal 2022, anno in cui l’arma è stata introdotta ufficialmente nel nostro Paese. Ecco i casi più recenti:
- Nel giugno 2025 Riccardo Zappone, un 30enne con problemi psichiatrici, è morto a Pescara dopo essere stato colpito con il taser durante un arresto. Dopo essere stato immobilizzato, ha avuto un malore in questura e successivamente è deceduto in ospedale. L’autopsia ha però stabilito che il taser non ha avuto un ruolo nella morte dell’uomo, che sarebbe dovuta a un trauma toracico: l’uomo sarebbe stato colpito prima dell’intervento della polizia, probabilmente perché avrebbe tentato di derubare una persona.
- Nel luglio 2024, in Alto Adige (Bolzano), un uomo di 42 anni, Carlo Lattanzio, dopo un malore sopraggiunto dopo l’uso del taser da parte dei carabinieri nel tentativo di fermarlo. L’uomo si era lanciato da una finestra e aveva reagito con aggressività prima di essere immobilizzato dai militari, poi è deceduto. I risultati dell’autopsia, rivelati a febbraio 2025, hanno rivelato che la causa della morte è da ricondurre “all’assunzione di cocaina che ha comportato un evento cardiaco acuto di tipo aritmico o vasospastico”.
- Nell’agosto 2023 a San Giovanni Teatino (Chieti), un 35enne con problemi psichiatrici è morto dopo l’uso del taser da parte dei carabinieri nel tentativo di impedirgli di dirigersi verso i binari ferroviari. L’autopsia non ha fatto chiarezza sulle cause del decesso con esattezza. Da indiscrezioni vicine agli ambienti dell’Arma raccolte ai tempi si apprendeva che la pistola ad impulsi elettronici impiegata dai militari non avrebbe emesso impulsi perché uno dei due dardi sparati non avrebbe preso il ragazzo ma un asciugamano.
Che cos’è un taser
Il taser è uno strumento in dotazione alle forze dell’ordine e ai corpi militari, utilizzato come arma non letale per immobilizzare temporaneamente un soggetto. Inventato nel 1969 e sviluppato successivamente, il taser funziona sparando due dardi collegati tramite fili al dispositivo che rilasciano una scarica elettrica ad alto voltaggio ma a bassa intensità di corrente. Questa scarica provoca una paralisi neuromuscolare temporanea, impedendo al soggetto colpito di muoversi per alcuni secondi senza causare danni permanenti.