Papa Leone XIV: “La vita di Dio interrompe la disperazione”

Papa Leone XIV: “La vita di Dio interrompe la disperazione”
Papa Leone XIV (AP Photo/Gregorio Borgia)

Il pontefice a Castel Gandolfo per la Solennità dell’Assunzione

In occasione della Solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, Papa Leone XIV ha celebrato questa mattina la Santa Messa nella parrocchia pontificia di San Tommaso da Villanova, a Castel Gandolfo. Un momento spirituale di grande intensità, che ha visto la partecipazione di centinaia di fedeli accorsi fin dalle prime luci dell’alba per incontrare il Pontefice.

L’arrivo del Papa a piedi tra la folla in festa

Il Santo Padre è giunto in piazza della Libertà a piedi dal Palazzo Apostolico, accolto con entusiasmo dai presenti. Durante il breve tragitto, si è più volte fermato per salutare e benedire i bambini. Con lui, una ventina di sacerdoti hanno concelebrato l’Eucaristia, in un clima di profonda devozione.

Un’omelia centrata su speranza, risurrezione e testimonianza

Nel corso della sua omelia per la festa dell’Assunzione, Papa Leone XIV ha parlato con parole forti e profonde: “La Risurrezione entra anche oggi nel nostro mondo. Le parole e le scelte di morte sembrano prevalere, ma la vita di Dio interrompe la disperazione attraverso concrete esperienze di fraternità”.

Il Papa ha invitato i fedeli a riconoscere nella testimonianza di Maria un modello di fede attiva e concreta. “Il canto di Maria, il suo Magnificat, rafforza nella speranza gli umili, gli affamati, i servi operosi di Dio. Sono le donne e gli uomini delle Beatitudini, che ancora nella tribolazione già vedono l’invisibile”.

“Nulla è impossibile a Dio”: il richiamo alla fede viva

Papa Leone XIV ha sottolineato come le esperienze di resurrezione e di speranza siano possibili in ogni comunità cristiana: “Sembrano impossibili, ma la Parola di Dio ancora viene alla luce. Quando nascono i legami con cui opponiamo al male il bene, alla morte la vita, allora vediamo che nulla è impossibile a Dio”.

L’importanza dei testimoni umili e silenziosi

Il Pontefice ha poi rivolto il pensiero alle tante comunità cristiane che, pur nella povertà o nella persecuzione, continuano a essere segni vivi della speranza evangelica: “Anche oggi, i testimoni della tenerezza e del perdono nei luoghi di conflitto, gli operatori di pace, i costruttori di ponti in un mondo a pezzi sono la gioia della Chiesa, le primizie del Regno che viene”.

Un monito contro la fede addormentata

Papa Leone XIV ha ammonito contro il rischio di una fede tiepida e invecchiata, spesso frutto del benessere e dell’indifferenza: “A volte, dove prevalgono le sicurezze umane e una certa rilassatezza, la fede può invecchiare. Subentra la morte, nelle forme della rassegnazione, del lamento, della nostalgia”.

Ha quindi esortato a ritrovare l’essenza del Vangelo attraverso l’esempio di Maria e la vitalità delle comunità semplici e umili: “La Chiesa vive nelle sue fragili membra, ringiovanisce grazie al loro Magnificat”.

La vittoria della Croce: “Fiducia e perdono cambiano la storia”

Concludendo l’omelia, il Pontefice ha ricordato il significato profondo della celebrazione dell’Assunzione: “Oggi non è domenica, ma celebriamo la Pasqua di Gesù che cambia la storia. In Maria c’è la nostra storia, la storia della Chiesa immersa nell’umanità”. E ha aggiunto: “Sulla croce la fiducia ha vinto, ha vinto l’amore che vede ciò che ancora non c’è, ha vinto il perdono”.

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