In occasione della Solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, Papa Leone XIV ha celebrato questa mattina la Santa Messa nella parrocchia pontificia di San Tommaso da Villanova, a Castel Gandolfo. Un momento spirituale di grande intensità, che ha visto la partecipazione di centinaia di fedeli accorsi fin dalle prime luci dell’alba per incontrare il Pontefice.
L’arrivo del Papa a piedi tra la folla in festa
Il Santo Padre è giunto in piazza della Libertà a piedi dal Palazzo Apostolico, accolto con entusiasmo dai presenti. Durante il breve tragitto, si è più volte fermato per salutare e benedire i bambini. Con lui, una ventina di sacerdoti hanno concelebrato l’Eucaristia, in un clima di profonda devozione.
Un’omelia centrata su speranza, risurrezione e testimonianza
Nel corso della sua omelia per la festa dell’Assunzione, Papa Leone XIV ha parlato con parole forti e profonde: “La Risurrezione entra anche oggi nel nostro mondo. Le parole e le scelte di morte sembrano prevalere, ma la vita di Dio interrompe la disperazione attraverso concrete esperienze di fraternità”.
Il Papa ha invitato i fedeli a riconoscere nella testimonianza di Maria un modello di fede attiva e concreta. “Il canto di Maria, il suo Magnificat, rafforza nella speranza gli umili, gli affamati, i servi operosi di Dio. Sono le donne e gli uomini delle Beatitudini, che ancora nella tribolazione già vedono l’invisibile”.
“Nulla è impossibile a Dio”: il richiamo alla fede viva
Papa Leone XIV ha sottolineato come le esperienze di resurrezione e di speranza siano possibili in ogni comunità cristiana: “Sembrano impossibili, ma la Parola di Dio ancora viene alla luce. Quando nascono i legami con cui opponiamo al male il bene, alla morte la vita, allora vediamo che nulla è impossibile a Dio”.
L’importanza dei testimoni umili e silenziosi
Il Pontefice ha poi rivolto il pensiero alle tante comunità cristiane che, pur nella povertà o nella persecuzione, continuano a essere segni vivi della speranza evangelica: “Anche oggi, i testimoni della tenerezza e del perdono nei luoghi di conflitto, gli operatori di pace, i costruttori di ponti in un mondo a pezzi sono la gioia della Chiesa, le primizie del Regno che viene”.
Un monito contro la fede addormentata
Papa Leone XIV ha ammonito contro il rischio di una fede tiepida e invecchiata, spesso frutto del benessere e dell’indifferenza: “A volte, dove prevalgono le sicurezze umane e una certa rilassatezza, la fede può invecchiare. Subentra la morte, nelle forme della rassegnazione, del lamento, della nostalgia”.
Ha quindi esortato a ritrovare l’essenza del Vangelo attraverso l’esempio di Maria e la vitalità delle comunità semplici e umili: “La Chiesa vive nelle sue fragili membra, ringiovanisce grazie al loro Magnificat”.
La vittoria della Croce: “Fiducia e perdono cambiano la storia”
Concludendo l’omelia, il Pontefice ha ricordato il significato profondo della celebrazione dell’Assunzione: “Oggi non è domenica, ma celebriamo la Pasqua di Gesù che cambia la storia. In Maria c’è la nostra storia, la storia della Chiesa immersa nell’umanità”. E ha aggiunto: “Sulla croce la fiducia ha vinto, ha vinto l’amore che vede ciò che ancora non c’è, ha vinto il perdono”.

