“Ho avuto modo di conoscere la dignità dei genitori di Satnam, il dolore profondo con cui stanno affrontando questa vicenda, il senso di vuoto che una madre prova di fronte alla scomparsa di un figlio. Emotivamente, anche per un presidente di Regione non si è mai abituati a confrontarsi col dolore”. Ad un anno di distanza dalla morte di Satnam Singh, il giovane bracciante indiano morto dissanguato per aver perso un braccio in un macchinario mentre lavorava in un’azienda agricola in provincia di Latina, il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha incontrato i suoi genitori.
Emozionato e visibilmente scosso il presidente ha speso parole di vicinanza e sostegno alla famiglia anche per tutto ciò che riguarderà la vicenda processuale. “Questa vicenda va ben oltre il tema della sicurezza sul lavoro – ha spiegato Rocca in conferenza stampa – La storia di Satnam è impressa indelebilmente nella memoria collettiva e nella storia di questa Regione. Quanto avvenuto a giugno dello scorso anno non è solo il frutto di una fatalità ma di una serie imperdonabile di cadute dello stato di civiltà, che hanno portato a un inaccettabile livello di barbarie. Come Regione abbiamo voluto dare un segnale di costituirci come parte civile nel processo perché quanto accaduto non è solo una ferita a un uomo ma a un’intera comunità”. In Regione erano presenti anche il fratello e la sorella di Satnam. Durante l’incontro con la stampa la madre in più occasioni non ha retto l’emozione scoppiando in pianto.
