Mercoledì al via il processo d'appello all'ex barista condannato all'ergastolo per l'omicidio della fidanzata incinta
L’omicidio di Giulia Tramontano non fu un “agguato” ma un “susseguirsi di errori” senza la “minima pianificazione” commessi da un uomo con una relazione parallela che in “cuor suo avrebbe voluto interrompere la gravidanza” della compagna e non ce l’ha fatta perché la sua “personalità narcisistica” gli ha impedito di rovinare “l’immagine perfetta che ha sempre voluto dare di sé”. Con queste parole la difesa di Alessandro Impagnatiello, il 32enne condannato all’ergastolo per il delitto di Senago del 27 maggio 2023, chiede alla Corte d’appello di Milano di riformare la sentenza emessa in primo grado il 25 novembre 2024. Mercoledì mattina parte il processo d’appello all’ex barista dell’Armani Café che, tra le 19.05 e le 19.30 di quel sabato pomeriggio, ha colpito nella casa di via Novella la fidanzata incinta al settimo mese del piccolo Thiago con 37 coltellate, ne ha incendiato il cadavere con alcol e benzina e per 96 ore lo ha spostato tra il box, la cantina e l’auto prima di abbandonarlo in un’intercapedine nel piccolo comune del milanese. La giovane aveva appena scoperto della sua storia parallela con una collega di lavoro. In aula l’accusa sarà sostenuta dalla sostituta procuratrice generale Maria Pia Gualtieri.
Difesa Impagnatiello chiede di escludere dalla sentenza la premeditazione
L’avvocata di Impagnatiello, Giulia Geradini, chiede alla corte popolare di escludere dalla sentenza le aggravanti della premeditazione – che non fu riconosciuta nelle prime ore di indagine dal gip Angela Laura Minerva in fase di convalida del fermo -, della crudeltà e di riconoscere inoltre le circostanze attenuanti generiche. Una difesa che, se accolta, potrebbe in astratto ridurre a 30 anni la pena per Impagnatiello. Per la legale non vi è prova di un omicidio “pianificato” ma anzi la dinamica “grossolana e maldestra” del “tentativo di disfarsi del corpo” e di nascondere le “tracce del delitto” simulando la scomparsa della 29enne, dimostrerebbe “con certezza” esattamente il contrario.
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