Per il benzinaio ucciso nei giorni scorsi ad Ardea, in provincia di Roma, i carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Frascati e della Compagnia di Anzio hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura di Velletri un 18enne del luogo, con precedenti, gravemente indiziato di essere l’autore dell’omicidio. La vittima è un 36enne bangladese, Nahid Miah, gestore e benzinaio presso un distributore di carburanti Toil in via delle Pinete nel comune di Ardea. Nel corso dell’interrogatorio, il 18enne ha confessato di aver ucciso il 36enne al culmine di una rapina, ferendolo con una coltellata al cuore, prima di rapinargli l’incasso di 570 euro.
La fuga dell’aggressore
Dopo il delitto il 18enne si era nascosto in una abitazione nel comune di Cisterna di Latina dove è stato bloccato dai carabinieri. Durante l’interrogatorio alla presenza del pm di Velletri, il 18enne ha confessato, indicando agli inquirenti in un’area boschiva di Ardea, dove aveva nascosto l’arma del delitto, un coltello a serramanico con lama della lunghezza di 16 cm, con tracce di sangue, il casco e alcuni indumenti indossati al momento dell’omicidio.
Il precedente del 1997
Il caso di Ardea ha riportato alla memoria un altro tragico episodio: il delitto del giovane benzinaio Antonino Sciacca, ucciso la vigilia di Natale del 1997 in un distributore di via Tuscolana, a Roma. Un omicidio ancora oggi irrisolto. La Figisc Confcommercio è intervenuta sulla tragedia, denunciando la totale assenza di misure di sicurezza nei distributori. “È inaccettabile – ha affermato la Federazione – che chi svolge un servizio essenziale venga lasciato solo di fronte ai pericoli”. Il sindacato ha chiesto l’apertura immediata di un tavolo con il Ministero dell’Interno e l’Unione Petrolifera per discutere soluzioni concrete. In Italia operano oltre 10.000 impianti di distribuzione carburanti, molti dei quali aperti 24 ore su 24, con circa 35.000 lavoratori. “A questi lavoratori – conclude la Federazione – deve essere garantito il diritto di lavorare in sicurezza e serenità. Non si può più morire per un portafoglio“.