Tensioni tra polizia e dimostranti in via del Tritone
Scontri tra manifestanti e polizia a Roma, nel corso della manifestazione promossa dalla rete ‘No dl Sicurezza – A pieno regime’. Alcune centinaia di partecipanti al corteo, radunatisi in piazza Barberini, hanno iniziato a percorrere via del Tritone, in direzione del Parlamento, venendo allo scontro con la polizia schierata in assetto antisommossa. L’avanzata dei manifestanti, che hanno colpito i poliziotti con bastoni, facendosi scudo con dei grossi pannelli, è stata respinta dalle forze dell’ordine.

Dl Sicurezza, oggi in Aula Camera l’esame del provvedimento
Proprio oggi è in corso in aula a Montecitorio l’esame del cosiddetto Dl Sicurezza, disegno di legge di conversione del decreto 11 aprile 2025, n. 48, recante disposizioni urgenti in materia di Sicurezza pubblica, di tutela del personale in servizio, nonché di vittime dell’usura e di ordinamento penitenziario. Un testo su cui sono fortemente critiche le opposizioni.
Ricciardi (Pd): “Governo spegne la democrazia”
“La domanda di fondo che ci poniamo di fronte a questo ennesimo provvedimento securitario è come si spegne una democrazia? Il governo per farlo si è affidato a un pensatore come Chomsky, adottando la teoria della rana e dell’acqua bollente. Voi state spegnendo lentamente ma inesorabilmente la democrazia senza gesti eclatanti- che forse spingerebbero a una reazione, a un sussulto- ma state facendo acclimatare le persone, le state facendo disinteressare e intanto togliete diritti un pezzo alla volta”. Lo ha detto Toni Ricciardi, vicepresidente del gruppo Pd, nel suo intervento alla Camera. “Se tra qualche lustro uno storico ascolterà il dibattito parlamentare e leggerà dei provvedimenti del vostro governo parlerà di come avete compresso la libertà di stampa, di come avete punito qualche ragazzo che protesta per l’ambiente in modo pacifico, di come avete dichiarato la gpa reato universale, di come avete stabilito che i bambini vadano in carcere, di come avete tolto la cittadinanza a chi ha commesso dei reati non ben definiti, di come avete bloccato la trasmissione della cittadinanza a generazioni che hanno reso grande l’Italia attraverso l’emigrazione, di come avete vietato gli scioperi o avete deciso di dare più armi. Oggi ha ancora un senso la funzione che assolve il Parlamento? Ha ancora senso parlare di democrazia rappresentativa? Di fronte a questo provvedimento e alle sue conseguenze ha ancora senso parlare di democrazia in Italia? E’ questo il paese che immaginate per i vostri figli? Fa impressione che la prima premier donna che doveva rompere il tetto di cristallo lo ha fatto per schiacciare altre donne attraverso una progressiva cappa repressiva. Avete deciso di spegnere la democrazia”, ha concluso il dem.
Pavanelli (M5S) su norma anti cannabis: “Assurda, imprese all’aria”
“Un obbrobrio normativo contro chi paga le tasse, chi difende il proprio posto di lavoro e anche contro chi vuole semplicemente avere un pensiero libero. Ma è evidente che per la maggioranza, l’unico pensiero che vale è il loro. Una condizione che ci porta indietro nel tempo, a un periodo che non ci piace. Con l’assurda norma anti-canapa avete provocato la chiusura di migliaia di imprese e fatto perdere 30.000 posti di lavoro, mettendo in difficoltà 30.000 famiglie. Avete fatto perdere al Paese oltre 2 miliardi di indotto. Un settore che non chiedeva soldi ma regole certe. L’ideologia di questa maggioranza è di vietare questa sostanza, trasformando onesti imprenditori dalla mattina alla sera in delinquenti. Nessun ristoro, neanche per le tasse già anticipate. Ma c’è di più, siete patrioti che vanno a favorire altri Paesi europei, costringendoci anche all’importazione di questo materiale, che – ricordiamolo – non è una droga. Invece la vostra battaglia è l’ennesima ideologia priva di senso di questo assurdo governo”. Così la deputata del Movimento 5 Stelle Emma Pavanelli è intervenuta oggi in Aula, durante la discussione generale sul decreto-legge Sicurezza, denunciando con fermezza gli effetti devastanti della norma contenuta nel provvedimento in materia di canapa.
Magi: “Strappo costituzionale e ferita Parlamento, va respinto”
“Il decreto-legge sicurezza costituisce una rottura dell’ordine costituzionale da molti punti di vista e, pertanto, invito l’Assemblea a respingerlo con nettezza. Costituisce un insulto al Parlamento e ai cittadini italiani e produce una lacerazione nel tessuto costituzionale e civico del Paese”. Lo ha detto il segretario di +Europa, Riccardo Magi, illustrando questa mattina nell’Aula della Camera la relazione di minoranza al Dl sicurezza. “Che gli stessi Presidenti delle Camere non lo abbiano rilevato – ha sottolineato Magi – è un preoccupante sintomo d’insensibilità istituzionale e della circostanza che le regole dell’ordinamento giuridico sono difese dalle alte cariche dello Stato solo fin dove ciò sia di loro interesse. L’articolo 77 della Costituzione è stato ridotto a una sorta di placebo. Quello che non era affatto urgente nella Conferenza dei capigruppo del Senato il 1° aprile 2025 lo è divenuto improvvisamente il 4 aprile. Di fronte a questo scenario francamente triste – ha proseguito il relatore di minoranza – è persino superfluo rammentare il contenuto delle sentenze della Corte costituzionale, che più volte hanno ribadito che la straordinaria necessità e urgenza dei decreti-legge consiste in una situazione di fatto che si presenta in modo impellente innanzi alle responsabilità dell’Esecutivo e che a esse pre-esiste. C’è, dunque, una gigantesca questione di metodo costituzionale e di rispetto democratico. Il Parlamento è stato umiliato e questa ferita si staglierà per molto tempo nella storia repubblicana. Ma vi sono anche questioni specifiche molto serie che ineriscono alle singole disposizioni, tutte di natura penale, che sono frutto di un esercizio ideologico puro e semplice, volto a soddisfare le pulsioni securitarie all’impronta del più estremo populismo penale”, ha concluso Magi.
Dl Sicurezza: M5S ‘presidia’ aula, 100 minuti interventi contro testo liberticida
Il M5S alla Camera ‘presidia’ in massa la discussione generale sul decreto Sicurezza. Dieci deputati sono iscritti a parlare in 100 minuti di attacco al Governo, con i quali, spiegano fonti parlamentari 5S, “in maniera compatta denunceremo a gran voce l’atteggiamento repressivo della maggioranza e il contenuto liberticida del provvedimento”. “Un testo che colpisce anche importanti filiere produttive del nostro paese”, aggiungono le stesse fonti.
Meloni su Dl Sicurezza: “Inutile e disumano? Con primi sgomberi torna legalità”
Intanto torna a difendere il Dl Sicurezza Giorgia Meloni. “Dicevano che era inutile, sbagliato, persino disumano. E invece, grazie alle nuove norme introdotte dal Decreto Sicurezza, in Italia sono già stati eseguiti i primi sgomberi immediati di immobili occupati abusivamente. Un risultato concreto, reso possibile da procedure che consentono finalmente un intervento veloce e il ripristino rapido della legalità. Avanti così, per tutelare i più deboli e difendere la proprietà privata”, ha scritto sui social la presidente del Consiglio.
Dl Sicurezza, Avs: “Tweet Meloni getta benzina sul fuoco”
“Questo è un provvedimento sociale, punta cioè a costruire un modello di società autoritario. In un paese in cui le ore di cassa integrazione sono passate da 15 mila a 24 mila in un solo anno; dove da 58mila i lavoratori coinvolti nei tavoli di crisi sono passati a 106; dove il 9% dei lavoratori a tempo pieno e’ povero; dove solo un Papa e i giovani protestano contro i cambiamenti di climatici; dove i detenuti soffrono per il sovraffollamento e così via, voi che fate? Gli impedite di manifestare, gli tappate la bocca. La presidente del Consiglio, poi, non ha trovato di meglio che gettare benzina sul fuoco, con il suo tweet che esalta le norme di questo decreto e lo sgombero di casa occupate. Trattare tutto come una emergenza da reprimere, ma la società si organizza e saprà rispondervi”. Lo ha detto Franco Mari, deputato di Avs, durante la discussione del Dl Sicurezza.
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