Femminicidio Settala, la vicina: “Mi batteva sulla porta, se avessi aperto non so cosa sarebbe successo”

La donna racconta a LaPresse che aveva già denunciato l'uomo per un episodio avvenuto nel palazzo

“Alle 23.30 dormivo, mi hanno suonato alla porta, erano i carabinieri. Mi hanno chiesto se avevo un bimba e avessi bisogno di aiuto e gli ho detto che forse era la mia vicina. Nel mentre lui (l’omicida, ndr) mi ha bussato alla parete gridando. I carabinieri sono scesi e lui ha iniziato a battermi alla porta. Ho richiamato i carabinieri e mi hanno detto si chiuda dentro, stia tranquilla che stiamo lavorando”. Così a LaPresse Emanuela Collini, dirimpettaia della donna uccisa nella notte a Settala, nel milanese, dal marito. A chiamare i soccorsi infatti era stata la bimba di 10 anni della coppia.

L’uomo era ubriaco? “Penso di sì. Lui una volta si è tagliato e mi ha imbrattato tutta la porta e i muri della scala ma in quel periodo non c’erano moglie e figlia. Ho dovuto fargli un esposto in caserma“, aggiunge la donna. “Fino a stamattina che ho chiamato la mia vicina non sapevo… (cosa fosse accaduto, ndr)”. “Se non fossero arrivati i carabinieri prima da me io forse gli avrei aperto, e chissà cosa sarebbe successo“.