Papa, il cappellano di Regina Coeli: “Volto provato ma gesto di speranza”

Padre Vittorio Trani racconta la visita del pontefice

Devo dire che mi ha fatto una tenerezza enorme. Ha preso il microfono in mano ed è riuscito a dire: ragazzi, tanti auguri per la Pasqua”: il cappellano del carcere di Regina Coeli, padre Vittorio Trani, è ancora commosso mentre racconta la visita di Papa Francesco ai detenuti in occasione del Giovedì Santo. “Poi – racconta – ha fatto un giro in mezzo a tutti i ragazzi, ha dato una corona e gli hanno baciato la mano. Ha detto il padre nostro, dato la benedizione e salutato”. E alle domande sulle condizioni di salute del Pontefice risponde: “Era tanto che non lo vedevo da vicino e ha un volto molto molto provato. Ma la cosa bella è il gesto straordinario di vicinanza a un mondo che comunque è un mondo di difficoltà per tutti. È stato un bel gesto, un seme di speranza”. Una visita di circa mezz’ora quella del Papa nel carcere romano. Al suo arrivo e al momento dell’uscita dalle vie di Trastevere si sentono le voci dei detenuti che gridano il suo nome e la parola “libertà”. “I detenuti? – continua padre Vittorio – La parola che più rimbalzava era libertà. Senza toccare altri tasti è la parola conclusiva di passi che dovrebbero essere fatti. Ma è normale che gridassero questa parola, se fossimo lì dentro lo faremmo anche noi. Lo stato di necessità spinge ad attaccarsi alla parola libertà”.