A Messina sono stati confiscati beni a due presunti affiliati a clan mafiosi. La Guardia di Finanza di Messina ha eseguito due decreti, rispettivamente di confisca e di sequestro, emessi dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale peloritano, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, relativi al patrimonio societario e mobiliare riconducibile a due diversi soggetti imputati di appartenere ai clan dei Batanesi e dei Bontempo Scavo, dirette propaggini delle famiglie tortoriciane.
I provvedimenti scaturiscono dalla ricostruzione del profilo di pericolosità qualificata delle persone proposte, già titolari di imprese agricole e condannate anche in secondo grado, a seguito delle indagini di cui all’operazione “Nebrodi”, per vari delitti commessi nell’ambito delle frodi comunitarie. Sulla scorta degli approfondimenti economico-patrimoniali condotti dalla compagnia della Guardia di Finanza di Milazzo, in sinergia con gli specialisti del Gico di Messina, è stata riconosciuta la disponibilità di beni in misura sproporzionata rispetto ai redditi dichiarati. Inoltre, la ricostruzione della situazione reddituale e del tenore di vita degli interessati ha consentito di ipotizzare che gli stessi abbiano vissuto abitualmente, anche in parte, con i proventi di attività illecite.
Nel corso dell’attività sono stati sottoposte a sequestro cinque polizze nonché a confisca due interi compendi aziendali, comprensivi dei relativi beni patrimoniali, attivi nel settore dell’“attività agricola” e due rapporti finanziari, per un valore complessivo di stima pari a circa 60.000 euro.