Fortunato Verduci, carrozziere di 65 anni è accusato di aver ucciso Luigia Borrelli, conosciuta come Antonella

Una corrispondenza esaustiva, e solo una possibilità su diverse centinaia di milioni di persone che il Dna prelevato sulla scena del delitto di vico Indoratori a Genova possa essere attribuita ad altri, rispetto all’unico indagato: Fortunato Verduci, carrozziere di 65 anni accusato di aver ucciso Luigia Borrelli, conosciuta come Antonella, ex infermiera uccisa mentre si prostituiva in un basso del centro storico genovese nel settembre del 1995.

Il dato: “10 elevato alla 37esima, è la probabilità che questo profilo genetico possa appartenere a un’altra persona”, spiega Marina Baldi, consulente della parte civile in rappresentanza della figlia della vittima che ha partecipato all’incidente probatorio questa mattina a Genova nel corso del quale è stato presentato l’esito dell’esame e del confronto tra il Dna prelevato a dicembre a Verduci e quello rinvenuto sulla scena del crimine, tramite tracce ematiche, le uniche non appartenenti alla vittima, frutto di una probabile colluttazione avvenuta prima del delitto tra l’uomo e la donna uccisa.

Un dato che certifica “il collegamento tra la persona e la scena”, continua Baldi. Atteso ora l’avviso di chiusura indagini che potrebbe arrivare nelle prossime settimane. Verduci è in stato di libertà, dopo che la Cassazione aveva respinto il ricorso della procura sulla pronuncia del Tribunale del Riesame contro la richiesta di applicazione di una misura cautelare.

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