Lo fa sapere l'azienda in una nota dopo i controlli dell'Asl

Smart-working per i dipendenti Rai che lavorano nella sede di Viale Mazzini 14, a Roma. Il motivo è legato alla rilevazione di livelli di amianto superiori alla norma da parte della Asl.

La nota della Rai

“La Rai preso atto dell’ultima comunicazione fatta pervenire da Asl Rm1 e dopo aver messo in atto tutte le procedure in merito alla sicurezza sui luoghi di lavoro e monitorando quotidianamente con le autorità competenti lo stato delle infrastrutture, ha deciso di estendere, in via del tutto precauzionale e a maggior tutela dei dipendenti presenti nella sede di Viale Mazzini 14 il regime di smart-working”, ha fatto sapere la società in una nota.

“L’azienda – si legge ancora – anticipando il cronoprogramma di uscita dal palazzo già predisposto in base al piano immobiliare approvato e al previsto trasferimento nell’immobile locato in via Alessandro Severo per permettere la ristrutturazione di Viale Mazzini, ha deciso di procedere alla ricognizione di tutti gli spazi disponibili presso altri insediamenti aziendali per trasferire tutte le risorse dedicate alle attività essenziali che, per loro natura, non possono essere svolte in regime di smart-working. L’amministratore delegato ha comunicato, in data odierna, le decisioni al consiglio di amministrazione che tornerà a riunirsi il 29 gennaio in Viale Mazzini”. 

La rilevazione dell’Asl

Ad accelerare l’uscita di parte dei dipendenti dalla sede storica della Rai, secondo quanto si apprende, anche la rilevazione di livelli di amianto superiori alla norma da parte della Asl a seguito dell’allagamento, dovuto a un guasto, del piano terra e del primo piano di viale Mazzini, avvenuto lo scorso dicembre. Piani che, attualmente, risultano chiusi. Sullo sfondo il piano immobiliare, con la ristrutturazione di viale Mazzini, che – per caratteristiche – dovrà essere chiusa del tutto per permettere i lavori, e il successivo trasferimento in via Alessandro Severo, nel quartiere romano di Ostiense, non lontano dall’Eur. Poi bisognerà decidere cosa fare con la sede del ‘Cavallo’ Rai. 

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