Otto i poliziotti rimasti feriti negli scontri. Il ministro dell'Interno Piantedosi: "Aggressioni da condannare"

Scontri a Roma tra la polizia e i partecipanti al corteo ‘Giustizia per Ramy’, arrivato in Piazza dei Sanniti a San Lorenzo. Dopo il lancio di bottiglie e petardi contro gli agenti in tenuta antisommossa, che formavano un blocco, le forze dell’ordine hanno reagito caricando i manifestanti. Dopo l’intervento di contenimento, la marcia è ripartita.

Ramy Elgaml è morto all’età di 19 anni la notte dello scorso 24 novembre a Milano, in un incidente stradale con lo scooter, dopo un inseguimento con le auto dei carabinieri.

Otto agenti feriti in scontri a corteo Roma 

Sono otto gli agenti rimasti feriti negli scontri avvenuti a Roma nel quartiere San Lorenzo in occasione della corteo ‘Giustizia per Ramy’. A quanto si apprende appartengono tutti al commissariato San Lorenzo. Gli otto feriti sono stati colpiti da petardi e bottiglie. Seguiranno indagini per stabilire dinamica. La Digos ha effettuato le riprese video.

 

Coisp: poliziotto ferito al volto al corteo di Roma

“Ancora una volta quello che è accaduto oggi a Roma durante il corteo per Ramy è un episodio di inaudita gravità. Diverse bombe carta lanciate da alcuni facinorosi hanno colpito i colleghi, uno dei quali, della Questura di Roma, ha riportato ferite al volto che hanno richiesto un immediato intervento medico. Nel frattempo, diversi altri agenti coinvolti negli scontri stanno ricevendo cure in ospedale per le contusioni e le ferite riportate e altri si faranno refertare nelle prossime ore, al termine della manifestazione”. Lo dichiara Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di Polizia Coisp.

“È inaccettabile che chi scende in piazza per manifestare, indipendentemente dalla causa, si trasformi in un aggressore violento nei confronti delle forze dell’ordine, che lavorano per garantire sicurezza e legalità per tutelare cittadini e ordine pubblico. L’uso di bombe carta, fumogeni e l’attacco deliberato alle camionette della polizia non è altro che una vile aggressione contro lo Stato e chi lo rappresenta”, conclude Pianese.

Piantedosi: “C’è chi strumentalizza tragedia per seminare violenza”  

 “I disordini e gli attacchi alle Forze di Polizia che negli ultimi due giorni si sono verificati in varie città italiane dimostrano, ancora una volta, l’esistenza e la pericolosità di soggetti organizzati che strumentalizzano ogni tema, fatto o episodio, perfino una dolorosa tragedia come quella del giovane Ramy, soltanto per seminare violenza“. Lo afferma il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. “Queste aggressioni devono essere condannate da tutti, senza indecisioni o speciosi distinguo, anche per sostenere un clima di fiducia nei confronti delle nostre Forze di Polizia, che sono tra le migliori al mondo, offrono standard altissimi di professionalità, si prodigano con passione e impegno e certamente non possono essere sottoposte a giudizi sommari o aggressioni in piazza”, aggiunge.

“In un Paese maturo e avanzato come il nostro dovrebbe essere parte di una cultura condivisa la consapevolezza che non fermarsi a un alt delle Forze dell’Ordine o cercare il confronto violento con chi rappresenta lo Stato non è solo una grave violazione della legge, ma è anche un comportamento pericoloso per sé e per gli altri, che mina la sicurezza dei cittadini e la convivenza civile”, dice ancora Piantedosi. “Chi non parte da queste considerazioni rischia irresponsabilmente di alimentare l’idea che tali condotte siano talvolta giustificabili e che possano essere messe sullo stesso piano dell’impegno di poliziotti o carabinieri, spesso costretti a operare in momenti e situazioni difficili e concitate, anche a rischio della loro stessa incolumità”, conclude. 

Piantedosi: “Diritto a manifestare non sia scusa per atti violenza”

“Il diritto di manifestare può mai essere usato come scusa per atti di violenza, intimidazione o per sfidare l’autorità dello Stato”. Lo ha affermato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, dopo gli scontri avvenuti oggi a Roma in occasione del corteo ‘Giustizia per Ramy’. “A fronte di questi comportamenti ignobili e pericolosi, come ministro dell’Interno esprimo piena solidarietà e totale sostegno alle donne e agli uomini delle Forze di Polizia, sottolineando che chi si macchia di queste azioni vergognose, a partire da quelle poste in essere nelle ultime occasioni, sarà perseguito con la massima determinazione“, ha aggiunto.

Milano, vernice rossa contro la Prefettura: Ramy Elgaml ‘ucciso da razzismo di Stato’

Un’altra manifestazione è stata organizzata anche a Milano. In Corso Monforte, dove si trova il palazzo della Prefettura, è stata gettata vernice rossa in terra ed è stato aperto uno striscione “Ramy ucciso dal razzismo di Stato”. “Le zone rosse discriminano e ghettizzano e non vogliamo vivere come imputati in un processo infinito, vogliamo vivere liberi”, hanno detto i partecipanti.

 

 

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