Omicidio Bergamo, ha confessato il killer di Mamadi Tunkara: “L’ho ucciso per gelosia”

Djiram Sadate, 28 anni, originario del Togo, è stato fermato alla frontiera tra Italia e Svizzera

È stato fermato al confine con la Svizzera un uomo ritenuto il presunto killer di Mamadi Tunkara, il 36enne addetto alla sicurezza di un punto vendita Carrefour ucciso ieri pomeriggio in centro a Bergamo. Da quanto si apprende l’uomo è in stato di fermo al settore frontiera di Como, in attesa che venga portato a Bergamo. 

Il killer di Tunkara confessa: “L’ho ucciso per gelosia”

Djiram Sadate, 28 anni, originario del Togo, ha confessato di aver ucciso Tunkara perché sospettava che quest’ultimo avesse una relazione con l’ex compagna. Ieri lo ha incontrato per chiedere chiarimenti, i due avrebbero litigato e al culmine della lite lo ha accoltellato, ammazzandolo. Lo ha riferito la procuratrice aggiunta di Bergamo Maria Cristina Rota in conferenza stampa.

Il 28enne è stato fermato alla frontiera tra Italia e Svizzera dalla polizia elvetica per un normale controllo. In seguito è stato portato al posto di polizia italiana dove è stato riconosciuto dagli agenti perché segnalato. Da qui è stato portato in Questura a Bergamo, dove sottoposto a interrogatorio ha confessato l’omicidio.

Trovato il coltello utilizzato per l’omicidio

È stato trovata e sequestrata l’arma utilizzata dal 28enne togolese. Si tratta di un coltello da cucina in ceramica con lama di 14 centimetri, trovato in un cortile dalla polizia nel corso delle indagini coordinate dalla Procura di Bergamo. Sadate, non regolare in Italia e iscritto a una scuola professionale di Bergamo per conseguire la licenza media, risulta senza fissa dimora.

Carrefour Italia: “Siamo a disposizione delle autorità competenti”

Carrefour Italia in merito all’omicidio di Mamadi Tunkara, addetto alla sicurezza di un punto vendita del gruppo ucciso ieri pomeriggio in centro a Bergamo, scrive: Carrefour Italia ha appreso con dolore della morte, a seguito di un’aggressione, di un addetto alla sicurezza impiegato presso un punto vendita di Bergamo e dipendente di una società terza”.

E aggiunge: “In attesa che le indagini facciano chiarezza su quanto accaduto, l’azienda rimane a completa disposizione delle autorità competenti per fornire il massimo supporto e si stringe attorno a famigliari e conoscenti della vittima in questa tragica circostanza”.

Un testimone: “Aggressione rapida, quando lo ho visto stava già morendo”