Landini: "Azioni Israele sono un suicidio per suo popolo"

A Roma il corteo per le vie della Capitale per chiedere la fine delle guerre. Da Porta San Paolo (Piramide) al Colosseo, la manifestazione – che vede la partecipazione, fra gli altri, del segretario generale della Cgil Landini – è stata indetta in occasione della mobilitazione nazionale ‘Fermiamo le guerre, il tempo della Pace è ora’. Fronte Comunista e Fronte Gioventù comunista sono arrivati a Piramide con uno striscione che recita: ‘Libano, Ucraina, Palestina. Nato assassina’. Presenti cartelloni con le facce di Crosetto, Meloni, Bonelli e Schlein con la scritta ‘guerrafondaio’ e ‘guerrafondaia’ e le orme di mani sporche di sangue.

Landini: “Governi fermino chi massacra persone”

L’appello di questa piazza è di fermare le guerre, di cessare il fuoco immediatamente, di convocare una conferenza di pace. Il messaggio di questa piazza è che noi non siamo disponibili ad accettare che la guerra sia tornata a essere lo strumento che governa i rapporti tra gli Stati. Di fronte a una crisi della diplomazia di questa natura, è il momento che il popolo della pace e le persone riprendano la voce”. Lo dice il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, al corteo della pace a Roma sottolineando che la guerra “sta determinando un aumento dell’inflazione”. “Il governo italiano e tutti i governi devono dare voce a chi chiede il cessate il fuoco e fermare coloro che stanno massacrando persone. Penso in particolare a quello che sta facendo il governo Netanyahu”, aggiunge. “L’Europa nasce per impedire di andare alla terza guerra mondiale” e “oggi non sta svolgendo questo ruolo, è necessario fino in fondo metterlo in campo”, rimarca.
“Penso che ciò che sta facendo Israele non solo è un danno perché sta massacrando il popolo palestinese ma credo sia un suicidio anche per il popolo d’Israele. Questo governo non sta lavorando per arrivare all’obiettivo due popoli-due Stati e da questo punto di vista l’odio che si sta creando genererà solo altro odio” aggiunge Landini – “Mi rendo conto che oggi pesa anche cosa facciano gli Usa ma il mondo non è fatto solo da Usa ed Europa ma è molto più ampio. Vedo la crisi della diplomazia ma non possiamo arrenderci al fatto che la guerra sia uno strumento normale da usare perché questo sta determinando la costruzione di un’economia di guerra”, precisa. “La pace – dice – si costruisce giorno per giorno, se viene ridata voce alla politica, se c’è una scelta anche dei governi in questa direzione. Oggi non la vedo, neanche dal nostro governo, quindi è importante muoversi”.

Un migliaio a a manifestazione per la pace a Milano

“Fuori l’Italia dalla guerra, stop al genocidio”. Recita così lo striscione in testa al corteo riunito nella piazza davanti alla Stazione Centrale di Milano, piazza Duca d’Aosta, per la manifestazione per la pace promossa a livello nazionale dalle reti Europe for Peace, Rete italiana Pace e Disarmo, Fondazione Perugia Assisi per la cultura della pace, AssisiPaceGiusta, Sbilanciamoci. Un migliaio le persone in piazza a Milano, sotto una pioggia scrosciante. Sette le città italiane coinvolte nella mobilitazione.

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