Sei gli indagati per aver falsato le procedure di affidamento di due appalti a Capaccio Paestum, paese di cui Alfieri è sindaco
Blitz della Guardia di finanza di Salerno nell’ambito di un’inchiesta per turbativa d’asta e corruzione: sei gli indagati raggiunti da misure cautelari e sequestri per oltre 543 mila euro. In carcere anche il sindaco di Capaccio Paestum e attuale presidente della Provincia di Salerno, Franco Alfieri. Ai domiciliari sua sorella Elvira Alfieri, legale rappresentante della società Alfieri impianti, Andrea Campanile, dipendente del Comune di Capaccio facente parte dello staff del sindaco, Carmine Greco, responsabile tecnico dello stesso Comune e Vittorio De Rosa ed Alfonso D’Auria, rispettivamente legale rappresentante e procuratore speciale della società Dervit. Le indagini riguardano alcune procedure di affidamento di lavori: in particolare, quella relativa all’intervento di adeguamento, ampliamento e efficientamento energetico dell’impianto di pubblica illuminazione comunale e quella relativa ai “lavori di adeguamento e riqualificazione energetica della pubblica illuminazione stradale del Comune”, entrambe bandite dal Comune di Capaccio Paestum e aggiudicate dalla Dervit. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, “gli indagati a vario titolo avrebbero turbato con collusioni ed altri mezzi fraudolenti le procedure negoziate volte ad affidare le commesse pubbliche di cui sopra, al fine di garantire alla Dervit S.p.A. l’aggiudicazione dei lavori”, si legge in una nota firmata dal Procuratore capo di Salerno, Giuseppe Borrelli.
Pd Campania e provinciale sospendono Alfieri dal partito
“In relazione all’inchiesta della Procura di Salerno, che ha portato all’arresto di Franco Alfieri, sindaco di Capaccio e presidente della Provincia di Salerno, il Partito Democratico esprime piena fiducia verso l’operato della magistratura. La federazione di Salerno del PD ha convocato la Commissione provinciale di garanzia, che ha deliberato l’immediata sospensione di Alfieri dall’anagrafe degli iscritti del Partito Democratico, così come previsto dalle regole interne del Partito in relazione alla gravità dei reati contestati”. Così in una nota Antonio Misiani, commissario Pd della Campania ed Enzo Luciano, segretario provinciale del Pd di Salerno.
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