Il cappellano del carcere Beccaria: "Si è confessato e ha pianto"
Il diciassettenne reo confesso dell’omicidio di padre, madre e fratellino dodicenne a Paderno Dugnano nel milanese è “provato e dispiaciuto” e ha chiesto di vedere i nonni. Lo ha detto a LaPresse il legale del giovane, Amedeo Rizza. “Ha chiesto di vedere i suoi nonni, l’incontro ci sarà dopo l’interrogatorio per l’udienza di convalida che non è ancora stato fissato”, ha raccontato l’avvocato, che ha incontrato il suo assistito in mattinata al centro di prima accoglienza del carcere minorile Beccaria di Milano. “È provato, è consapevole di quanto successo, oggi più di tre giorni fa, e sa che non può tornare indietro”, ha sottolineato. “È dispiaciuto di non poter tornare indietro, ora dobbiamo capire perché l’ha fatto, se c’è un perché”, ha aggiunto, e concluso: “Tutta la famiglia è vicina al ragazzo, il nonno soprattutto che lo sta seguendo e ha interesse a tutelare suo nipote. Vuole aiutarlo”.
“No premeditazione, non è vero che ci pensava da tempo”
Successivamente, dalle 14 del pomeriggio circa, si è svolto un nuovo interrogatorio del 17enne, nel centro di prima accoglienza del carcere minorile Beccaria, del 17enne. Al termine, uscendo dall’istituto, l’avvocato Rizza ha parlato nuovamente con i cronisti. “Per noi non c’è premeditazione“, ha dichiarato. “Preciseremo questi aspetti. Non è vero che ci pensava da giorni“, ha affermato. “Non ha avuto tempo di riflettere, se no non avrebbe mai compiuto” il gesto, ha aggiunto il legale. Nel nuovo interrogatorio, ha spiegato, il 17enne ha fatto “alcune precisazioni su quello che ha detto“, “un ricordo più nitido rispetto a quello di tre giorni fa”, ha evidenziato il legale.
“Pentito, dolore per vite che non ci sono più”
Sullo stato d’animo del suo assistito, Rizza ha detto: “Ovvio che si è pentito, prova dolore per le vite che non ci sono più“. Ha comunicato che è stato deciso di nominare un tutore legale, così come previsto dalla legge. “Non è un parente”, ha sottolineato, “ma un collega” avvocato. “I parenti in questo momento hanno un doppio ruolo, il nonno dell’indagato è anche il padre di una delle vittime, è incompatibile”.
Pm: “Ridimensionati alcuni aspetti ma premeditazione resta”
La tesi del difensore è però respinta dalla procuratrice facente funzione per i minori di Milano, Sabrina Ditaranto. “Ha ridimensionato qualcosa” in merito alla premeditazione, al fatto cioè che ci stesse pensando “da qualche giorno”, ma “il quadro accusatorio non cambia, resta invariato”, ha detto all’uscita dal carcere Beccaria. “Abbiamo deciso di interrogarlo per puntualizzare qualche dettaglio”, ha aggiunto.
Pm: “Per il pentimento c’è tempo”
“Per il pentimento c’è tempo. Il ragazzo è tranquillo, forse dire ‘sereno’ è eccessivo”, ha aggiunto Ditaranto descrivendo il ragazzo. L’udienza di convalida potrebbe tenersi nella giornata di dopodomani, giovedì. Al momento, riferisce Ditaranto, “non è stata fissata”.
Cappellano Beccaria: “17enne si è confessato e ha pianto”
Oggi il 17enne ha incontrato anche il cappellano del carcere Beccaria, don Claudio Burgio. “Appena mi ha visto la sua primissima richiesta è stata quella di confessarsi, poi abbiamo avuto un normale colloquio. Ho trovato un ragazzo molto provato, che forse ancora non si spiega neanche lui il perché di un agito così tragico”, ha raccontato a LaPresse il sacerdote. Il ragazzo “conosceva la frase ‘Non esistono ragazzi cattivi‘ che fa parte della nostra comunità Kayros. Ha avuto dei momenti di forte emotività e però mi è sembrato anche molto lucido e profondo“, ha aggiunto don Burgio.
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