Milano, arrestato pusher-disabile: “Senza braccio non mi assume nessuno”

Milano, arrestato pusher-disabile: “Senza braccio non mi assume nessuno”
ARCHIV ILLUSTRATION – Die gestellte Szene vom 13.12.2016 zeigt zwei Männer bei der Übergabe eines Tütchen Marihuanas auf einer Straße in Bremen. Die Rauschgiftkriminalität hat 2016 in Niedersachsen erneut leicht zugenommen. (zu dpa “Weniger Straftaten in Niedersachsen – Einbrüche bleiben ein Problem” vom 13.02.2017) Photo by: Ingo Wagner/picture-alliance/dpa/AP Images

Comparso in tribunale ha ammesso di fare lo spacciatore

Senza braccio non mi assume nessuno“. È quello che ha dichiarato, in sintesi, un giovane cittadino marocchino disabile trovato in possesso di 75 grammi di hashish e arrestato il 26 agosto per detenzione ai fini di spaccio dai carabinieri di Milano della Compagnia di Porta Magenta. Martedì mattina è comparso nell’aula della sezione direttissima del tribunale di Milano per la convalida dell’arresto dove ha ammesso di fare lo spacciatore.

La storia del pusher senza un braccio

È arrivato dal Marocco in Italia da irregolare 1 anno e 7 mesi fa attraverso la Spagna. Prima a Roma e poi a Milano ha vissuto di espedienti e lavorando in agricoltura fino all’incidente che sei mesi fa gli ha provocato una disabilità permanente: a causa di una dispersione di corrente elettrica avvenuta in una fabbrica abbandonata, adibita a dormitorio, in ospedale gli è stato amputato l’avambraccio sinistro, ha raccontato assistito al tribunale assistito da un interprete mostrando anche le altre lesioni al costato e alla gamba sinistra. Da quel momento è titolare di un permesso di soggiorno per motivi di cura e alloggia in una struttura di accoglienza nella provincia di Lodi. I servizi sociali del Comune di Milano – presenti alla sezione direttissime con un presidio – hanno confermato che lo straniero assistito dall’avvocato d’ufficio Raffaella Brambilla è stato seguito dall’etnopsichiatria del Centro Sammartini. È incensurato e senza precedenti di polizia ma solo qualche identificazione dattiloscopica. Un fatto che, per la giudice Mariolina Panasiti, può dimostrare come “prima dell’infortunio non commettesse reati” e “che abbia cominciato solo dopo perché senza un braccio non lo prende nessuno” ha detto convalidando l’arresto ma respingendo la richiesta di applicazione di misure cautelari e di espulsione dello straniero. La Procura di Milano aveva chiesto di disporre l’obbligo di firma ai carabinieri. Il processo è stato rinviato al 17 dicembre alle 9.30. 

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