Il Capo di Stato Maggiore in un'intervista al Corriere della Sera: "L'innovazione sia un'attività vitale per i militari"

L’Esercito attuale deve essere rivisto sotto diversi profili. Sono cambiati gli scenari, le minacce e, quindi, sono cambiate le esigenze, non solo le nostre ma anche degli altri Paesi Nato. Vanno rivisti soprattutto i principali sistemi d’arma, potenziati gli strumenti, ma anche adeguate le strutture, i sistemi addestrativi, le procedure d’impiego. Si tratta, in sostanza, di un’innovazione a tutto campo, in cui la tecnologia è un fattore cruciale ma resta il mezzo, non il fine. E bisogna sbrigarsi a farlo, perché non sappiamo cosa accadrà”. Così il generale di Corpo d’Armata Carmine Masiello, da febbraio Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, in un’intervista al Corriere della Sera.

“Mentre politica e diplomazia fanno il loro lavoro – conclude – noi dobbiamo impegnarci a farci trovare pronti, sperando di non dover mai entrare in azione. Ecco perché l’Italia deve diventare una nazione con una capacità di deterrenza reale e credibile”. 

Masiello: “Innovazione sia attività vitale dell’Esercito”

“In situazioni come quella attuale, il tema centrale è che la sicurezza si estrinseca nell’avere un Esercito attrezzato per un ventaglio di scenari, dai conflitti convenzionali alle nuove frontiere di confronto, quali lo spazio, il cyber, la disinformazione, in sinergia con le Forze Armate sorelle e in armonia con le altre articolazioni dello Stato e tutti gli attori nazionali e internazionali a vario titolo coinvolti” aggiunge il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, generale Carmine Masiello, intervenendo alla cerimonia per il 163esimo anniversario della Costituzione dell’Esercito.

“È necessario, pertanto, un vero e proprio cambiamento culturale a tutto campo, nel quale l’innovazione diventi l’attività vitale dell’Esercito – ha proseguito Masiello -. Ma se la tecnologia può arrivare ovunque è nella risorsa umana che si trova però il vero valore. Dobbiamo continuare a guardare con affetto ai nostri soldati, prendendoci cura di loro e delle loro famiglie, preparandoli ai momenti peggiori. I valori sono l’essenza del nostro dovere, da offrire senza pregiudizi, differenze e compromessi, sempre in nome e per l’affermazione dei beni fondamentali della pace, giustizia e libertà”, ha infine concluso il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito. 

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