La 29enne incinta è stata uccisa a maggio dal compagno Alessandro Impagnatiello
IN AGGIORNAMENTO – Nuova udienza in tribunale a Milano per il femminicidio di Giulia Tramontano, la ventinovenne incinta al settimo mese uccisa a accoltellate da Alessandro Impagnatiello il maggio scorso a Senago. “Lotta con fierezza, non arrenderti mai, Giulia, perché vivrai per sempre”, conclude. “Una sola condizione: ergastolo a vita. Davanti alla corte, la verità si svelerà col tempo, per Giulia, per te, la giustizia trionferà. Non temere, la tua voce risuonerà forte, affinché il mondo sappia: l’amore non muore” ha scritto questa mattina presto sui propri social Chiara Tramontano, sorella di Giulia Tramontano. In aula anche la donna con la quale Impagnatiello aveva una relazione parallela, che ha raccontato di aver cercato di ‘avvertire’ Giulia Tramontano, dicendole di salvare “se stessa e il bimbo”. Impagnatiello è imputato di omicidio volontario pluriaggravato, occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza non volontaria per aver ucciso con 37 coltellate Tramontano, incinta al settimo mese di gravidanza, il 27 maggio 2023 nella loro casa di Senago, aver tentato di disfarsi del corpo bruciandolo e nascondendolo per quattro giorni.
La donna la quale Impagnatiello aveva relazione: “Le dissi salva te stessa e il bimbo”
“Quando l’ho conosciuto ero consapevole che era fidanzato ma poi pensavo si fossero lasciati, mi aveva spiegato che non voleva più stare con lei, circa dal dicembre 2022-gennaio 2023. Poche volte Impagnatiello mi ha invitato in casa sua a Senago e solo la prima volta c’erano tracce di un’altra persona dentro casa. Ho visto delle foto, oggetti di Giulia”. Lo ha detto davanti alla Corte d’assise di Milano, presieduta dalla giudice Antonella Bertoja, A.E.C. la 23enne italo-inglese che ha intrattenuto una relazione con Alessandro Impagnatiello.
La ragazza sta rispondendo alle domande della pm Alessia Menegazzo e l’aggiunto Letizia Mannella in modalità ‘protetta’, dietro a un paravento, per impedire che Impagnatiello la possa guardare e vedere. “Ho capito – ha aggiunto la ragazza – che Giulia era ancora presente nella sua vita quando lui è andato in vacanza ad Ibiza, marzo-aprile 2023, mi aveva detto di esserci andato da solo ma ho visto le foto della vacanza sul suo telefono. Mi ha spiegato che era lì con lui perché era incinta ma lui non era il padre del bambino e lei stava male per la situazione, voleva aiutarla, farla stare bene, si sentiva in colpa perché si erano lasciati”. Dalle indagini dei carabinieri è emerso come Impagnatiello, dopo l’omicidio avvenuto fra le 19 e le 21.30 di quel sabato sera, abbia tentato di recarsi nell’abitazione dell’amante e collega di lavoro che si è rifiutata di farlo entrare, insospettita da una serie di fatti e comportamenti avvenuti quel giorno. Al pomeriggio aveva incontrato Giulia Tramontano a Milano e le aveva raccontato della sua storia con il fidanzato. E’ la terza udienza del processo e l’ex barman, come le scorse volte, è presente in aula. Oltre alla ragazza ‘amante’ di Impagnatiello oggi dovrebbero essere ascoltati come testimoni i familiari dell’uomo – madre e fratello – che possono avvalersi della facoltà di non rispondere.
Uno dei messaggi che la 23enne ha inviato alla vittima poche ore prima che fosse uccisa è questo: “Di prove ne ho mille, ho iniziato a registrare, ti farò ascoltare tutto, ti prego salvati appena puoi, proteggi te e tuo figlio, se avessi scelto di tenere il mio bambino sarei nella tua stessa situazione, avrebbe avuto due figli con due donne diverse nello stesso periodo. Io soffro ancora per l’aborto, da una parte lo volevo tenere, per questo adesso voglio e devo salvare te”. Le chat fra le due, che quel pomeriggio si sono incontrate e raccontate tutta la verità, sono agli atti del processo in corso alla Corte d’assise di Milano per omicidio volontario pluriaggravato. “Perché pensava al pericolo in quel momento?” hanno chiesto le pm Alessia Menegazzo e Letizia Mannella alla testimone. “Con ‘salvare’ intendevo da una persona che non è onesta, una persona voleva avere tutto, vivere due vite parallele, mentire alla donna con il suo bambino dentro – ha risposto la ragazza italo-inglese -. Il figlio andava salvato da un padre così”.
Il video 7 giorni prima del delitto
“A settembre mi auguro di essere ufficialmente fidanzato con lei“. Così parlava Alessandro impagnatiello in un video del 20 maggio 2023, sette giorni prima di uccidere la fidanzata Giulia Tramontano, girato dal cellulare assieme alla ragazza di 23 anni con cui intratteneva una relazione parallela. I due erano a cena fuori in un noto locale di Milano in zona Piazza Baiamonti per il compleanno della giovane italo-inglese e lui, davanti a un bicchiere di vino bianco e in abiti eleganti, “ha detto che voleva solo stare con me ed ero la donna della sua vita”, ha testimoniato la ragazza alla Corte d’assise di Milano dove si sta celebrando il processo per omicidio volontario pluriaggravato. Il 27 maggio, esattamente un settimana dopo, Impagnatiello ucciderà la compagna incinta al settimo mese di gravidanza con 37 coltellate e cercherà di disfarsi del cadavere. La pubblica accusa con le pm Alessia Menegazzo e Letizia Mannella ha depositato il video fornito ai carabinieri dalla 23enne come elemento per dimostrare che l’omicidio di Tramontano fosse premeditato.
Proiettato il video del baby shower
La pubblica accusa ha proiettato in aula il video del baby shower del 17 marzo 2023 per festeggiare la prossima nascita del bambino portato in grembo da Giulia Tramontano. Per la prima volta nelle oltre tre ore di udienza l’imputato ha alzato lo sguardo e guardato il video della videochiamata effettuata con i genitori di Tramontano, residenti in Campania. Impagnatiello è scoppiato in lacrime alla fine del breve filmato. Nel video ci sono alcuni parenti e cugini piccoli della sua famiglia che gioiscono durante la festa importata dagli Stati Uniti, facendo il conto alla rovescia e urlando “maschio, maschio”.
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