Lo dice un report del Viminale diffuso alla vigilia dell'8 marzo
Sono state 120 le donne uccise nel 2023. Ancora tantissime, ma in lieve ‘calo’ rispetto alle 128 vittime del 2022. È quanto si legge nel report diffuso dal Dipartimento di pubblica sicurezza ‘Donne vittime di violenza’, diffuso alla vigilia dell’8 marzo. In totale, in Italia, nel 2023 sono stati commessi 334 omicidi volontari. Di questi, le donne rappresentano il 93% del totale. C’è un dato del 2023 che mette in risalto la “forte predominanza” delle donne vittime di violenza: sono il 93% del totale degli omicidi registrati nell’arco dell’anno, in aumento rispetto al 20220 (87%). Di queste, tutte maggiorenni, l’83% erano italiane.
Non viene effettuata un’analisi dei ‘femminicidi’ perché “tale definizione, pur facendo riferimento a una categoria criminologica nota, non trova corrispondenza in una fattispecie codificata nel ordinamento giuridico e si presta, quindi, a interpretazioni”. Analizzando il solo 2023, le donne vittime di omicidio costituiscono il 36% del totale.
Nel 2023, la percentuale delle vittime donne di omicidi commessi in ambito familiare/affettivo si attesta al 66% del totale dei casi (rispetto al 72% registrato nel 2022). Il 97% delle vittime donne era maggiorenne, l’86% era composto da donne italiane. Considerando le sole donne uccise in ambito familiare/affettivo, le stesse sono vittime di partner o ex partner nel 67% dei casi; numerosi anche i casi in cui risultano uccise per mano di genitori o figli (24%), mentre è residuale il caso di omicidi commessi da altro parente (9%).Per quanto attiene al modus operandi, negli omicidi volontari di donne avvenuti in ambito familiare/affettivo “si rivela preminente” l’uso di armi improprie e/o armi bianche, che ricorre in 41 casi; in 27 eventi sono state utilizzate armi da fuoco. Seguono le modalità di asfissia/soffocamento/strangolamento e lesioni o percosse, entrambe utilizzate in 14 omicidi, e avvelenamento in un unico caso Il numero delle vittime di genere femminile, invece, dopo aver mostrato un aumento costante nei primi tre anni, fa registrare, nel 2023, un netto decremento con valori che, sostanzialmente, tornano a quelli rilevati nel 2020 (+1%). Anche in ambito familiare/affettivo, si registra lo stesso numero di eventi del 2020, con una diminuzione del 4% di quelli con vittime di genere femminile. Nello stesso ambito, risultano in diminuzione anche gli omicidi commessi dal partner/ex partner (-5%) nonché il numero delle relative vittime donne che, da 68 del 2020 passano, nell’anno trascorso, a 64, con un decremento che si attesta al 6%.
Aumentano le violenze sessuali
Tra il 2020 e il 2023 le violenze sessuali sono aumentate del 35%. L’incidenza delle donne sul totale delle vittime si attesta intorno al 75% per gli atti persecutori, all’81% per i maltrattamenti contro familiari e conviventi e con valori che oscillano tra il 91 e il 93% per le violenze sessuali. Un trend in evidente crescita si registra per la violenza sessuale, declinata in tutte le sue forme. Dal 2020, anno nel quale si è registrato il dato minore (4.497), l’incremento è stato significativo e, nel 2022, ha raggiunto il picco del periodo in esame con 6.291 eventi, mostrando una diminuzione nell’ultimo anno (6.062). Sostanzialmente stabile l’efficacia dell’azione investigativa, con una percentuale di casi scoperti che si attesta tra il 70% e il 77%. Il dato del 2023 (74%) indica che, in tre casi su quattro, i presunti colpevoli sono stati individuati.
Aumentano anche i reati da Codice Rosso in generale
Aumentano i reati da codice rosso nel quadriennio 2020-2023, soprattutto per quanto riguarda le violazioni dei divieti di avvicinamento ai luoghi frequentati dalle vittime e l’allontamento dalla casa familiare. Sono state 2.563 violazione ai provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa nel 2023, in aumento rispetto ai 18.36 del 2020; deformazione della persona mediante lesioni permanenti al viso in calo: 93 nel 2023 a fronte dei 104 del 2022, ma quasi il doppio rispetto ai 56 del 2020; 1378 in aumento rispetto ai 1.232 del 2022 per la diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti (erano stati 973 nel 2020, 1.395 nel 2021); 28 i casi di costrizione o induzione al matrimonio a fronte dei 14 del 2022, in aumento nel quadriennio preso in considerazione. Sono soprattutto le donne a essere bersaglio di tali reati con una incidenza percentuale tra il 57 e il 96%, tranne che per la deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso, i cui valori oscillano dal 26% del 2022 al 17% dell’anno successivo.
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