Il Tribunale di Padova ha rigettato i ricorsi della Procura cittadina che impugnava gli atti di nascita di bimbi con due mamme, stabilendo che i certificati sono validi e non possono essere cancellati.
La Procura aveva impugnato gli atti di nascita in seguito a una circolare del ministero dell’interno, ma aveva interpretato il provvedimento in maniera più restrittiva, unico caso in Italia, impugnando gli atti di nascita risalenti anche al 2017. Contro la decisione, che coinvolgeva 32 famiglie arcobaleno, era stato presentato ricorso. Il tribunale aveva calendarizzato le udienze a partire dallo scorso mese di novembre, oggi la decisione che segna la decisione e il riconoscimento dei certificati di nascita con bimbi nati da due mamme.
Famiglie Arcobaleno: “Buona notizia”
“In un momento così difficile per i diritti e la vita delle famiglie arcobaleno in Italia, arriva da Padova una buona notizia: il Tribunale della città ha respinto i ricorsi della Procura che volevano cancellare una delle due mamme dai certificati di nascita dei loro figli e figlie. Più di 30 tra bambini e bambine che rischiavano di perdere legalmente una delle due mamme, si sono visti garantire oggi il diritto a vedersi riconosciuta la composizione delle proprie famiglie”. Lo dichiara Alessia Crocini, presidente di Famiglie Arcobaleno, che parla di “un atto di civiltà e di tutela dei minori figli e figlie di coppie di mamme, in un momento in cui l’Italia e questo governo in particolare, hanno deciso di calpestare i loro diritti. Non smetteremo mai di lottare per arrivare a quello che è già garantito in ogni paese occidentale: il diritto dei minori a vedersi riconosciuti legalmente entrambi i genitori dello stesso sesso”. Secondo Crocini “nel mondo soffia un preoccupante vento di omolesbobitransfobia, lo abbiamo visto in Russia e in molti paesi africani. È il momento di decidere da che parte stare. L’Italia decida se vuole prendersi la responsabilità di proteggere i diritti di tutti i minori o continuare a perseguitarli. Ringrazio il gruppo legale di Famiglie Arcobaleno – conclude Crocini – per aver creduto fin dal primo momento in questa battaglia di civiltà e per essersi messo al fianco delle mamme di Padova per assisterle e supportarle fino a questo straordinario risultato”.
Schlein: “Tutela bambini passa solo da tribunali, Meloni che dice?”
“Da Padova arriva una bella notizia: sono inammissibili i ricorsi della Procura contro più di trenta atti di nascita di bambine e bambini con due mamme. Ancora una volta, la tutela delle bambine e dei bambini di famiglie omogenitoriali passa per un Tribunale, che conferma l’operato di un Sindaco coraggioso e capace di ascoltare la loro domanda di riconoscimento e giustizia. Sulla politica e sul Parlamento grava una responsabilità importante: rispondere al monito formulato dalla Corte costituzionale fin dal 2021 e approvare una legge che riconosca pari dignità a tutte le famiglie. Il Partito democratico ha già depositato un disegno di legge che va in questa direzione, così come molte delle altre forze di opposizione. Cosa ha da dire il governo di Giorgia Meloni? Continuerà a fare muro o ci lascerà portare l’Italia in linea con gli altri paesi dell’Unione europea? Non possono continuare a ignorare e calpestare la dignità e i diritti di centinaia di bambine e bambini chiudendo gli occhi di fronte alla pluralità di modelli familiari che sono presenti nel nostro Paese”. Così in una nota la segretaria del Pd Elly Schlein.
Roccella: “Bambini in Italia tutti uguali, lo dice anche Cedu”
“In Italia i bambini sono tutti uguali e hanno tutti gli stessi diritti: lo ha riconosciuto di recente la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo e, prima ancora, la Corte di Cassazione a sezioni unite”, ha detto la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, Eugenia Roccella, rispondendo alle dichiarazioni di Elly Schlein. “Il nostro ordinamento, che il governo Meloni non ha modificato di una virgola – prosegue Roccella -, è perfettamente in grado di assicurare ai bambini non solo tutti i diritti ma anche il rapporto con l’eventuale partner del genitore biologico. Ci sono procedure semplici e accessibili che valgono sia per le coppie eterosessuali che per quelle omosessuali, e pieni diritti sono garantiti anche ai figli di genitori single. Non rispettare le leggi e le procedure indicate dalla magistratura (e non dal governo) può portare a contenziosi, come è evidente, e come chi a sinistra ha sempre sostenuto che le sentenze non si discutono dovrebbe sapere. Negare che i diritti dei minori siano pienamente garantiti nel nostro Paese, come hanno invece riconosciuto le corti italiane ed europee al massimo livello – conclude la ministra -, non solo è una bugia, ma è anche giocare con la vita delle persone”.