Lo ha deciso il gip di Milano per una maxifrode informatica sull'attivazione dei servizi a pagamento
Militari della Guardia di Finanza del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche e del Nucleo di polizia economico finanziaria di Milano hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro da 322 milioni di euro emesso dal gip di Milano nei confronti di Tim e di 5 società CSP (content service provider), ritenuti i proventi illeciti di una maxi frode informatica attraverso l’attivazione di servizi a pagamento ‘premium’, i cosidetti Vas (Value Added Service) a danno di ignari consumatori. Tim è stata raggiunta da un sequestro da 248,9 milioni di euro. Ventitré persone appartenenti alle diverse società coinvolte sono indagate. L’inchiesta della Gdf coordinata dal Dipartimento ‘Frodi e tutela consumatori’ della Procura di Milano, guidato dall’aggiunto Eugenio Fusco, ha ricostruito i passaggi attraverso i quali gli utenti di Tim si sono visti addebitare fra il 2017 e il 2020 importi non dovuti per l’attivazione di servizi Vas sui propri cellulari. Era sufficiente consultare un’app o visitare una pagina web contenenti banner pubblicitari fraduolenti per ritrovarsi abbonati a servizi che prevedono il pagamento di un canone settimanale o mensile. Si tratta del secondo filone di inchiesta dopo quella che ha fatto emergere un sistema analogo per WindTre portando al sequestro preventivo di 23 milioni di euro.
Oltre ai 248,9 mln di euro di sequestro preventivo nei confronti di Tim, la gip di Milano, Patrizia Nobile, ha disposto il sequestro nei confronti della Engineering Ingegneria Informatica spa (8,6 mln), Reply spa (7,9mln), Bordebuzz (1,12 mln), Digirain (1,43mln), e la spagnola Telecoming SA attraverso l’autorità giudiziaria iberica (53,9 mln). Infine poco meno di 10mila euro sono stati sequestrati a un ex dipendente di Tim indagato, Federico Marchetto. Secondo la gip i “profitti illeciti” delle attivazioni “non compliant” e la loro ripartizione sono stati “puntualmente ricostruiti” dai militari del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Milano e del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche grazie all’analisi della documentazione contabile sfociata in un’informativa dell’ottobre 2022.
Tim: “Siamo sorpresi, è truffa ai nostri danni”
Tim “ha appreso con sorpresa dagli organi di stampa della richiesta di sequestro presentata dalla Procura di Milano e concessa dal Gip del Tribunale di Milano” da 248,9 milioni di euro “in relazione al fenomeno delle attivazioni irregolari dei servizi di valore aggiunto, la quale interviene a oltre cinque anni dai fatti per cui si procede”. “La società – fa sapere Tim in una nota – sin dal 2019, non appena ha avuto contezza di irregolarità, ha proceduto di propria iniziativa a segnalare i fatti alla Procura di Roma, la quale, all’esito del procedimento, ha qualificato i fatti come truffe ai danni di Tim”. Tim ha “tempestivamente adottato ogni iniziativa per tutelare la propria clientela, provvedendo, tra il 2019 e il 2020, al rimborso di tutte le attivazioni irregolari di cui ha avuto contezza e al blocco dei servizi a valore aggiunto risultati interessati da attivazioni irregolari”. “La società – conclude Tim – confida pertanto che ogni aspetto della presente vicenda sarà chiarito nei tempi più brevi”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata