Il ricercatore: "Non rendere il 27 gennaio una Giornata della Memoria selettiva"
“Abbiamo ritenuto di essere oggi qui presenti comunque, nonostante i tentativi di pressione, per sottolineare l’importanza di una chiara e netta presa di posizione da parte dell’Italia” in merito alle azioni di Israele nella Striscia di Gaza. Lo ha detto Khaled El Qaisi, il ricercatore italo-palestinese detenuto per oltre un mese in Israele, a margine della manifestazione pro-Palestina organizzata a Roma sabato 27 gennaio. Inizialmente era stato previsto un corteo, ma data la concomitanza con il Giorno della Memoria per ricordare la Shoah, le autorità hanno deciso di rinviarlo e di autorizzare invece solo un presidio, che si è svolto in maniera del tutto pacifica. In merito alle polemiche esplose negli ultimi giorni su questo tema, il ricercatore ha risposto: “Respingiamo al mittente tutte le mistificazioni che nel corso degli ultimi giorni purtroppo sono state diffuse rispetto a posizioni antisemite”, ribadendo invece che il movimento ha posizioni “diametralmente opposte”. Proprio per questo, conclude El Qaisi: “Riteniamo che a maggior ragione sia importante in questa data essere qui, anche per non rendere quella del 27 gennaio una Giornata della Memoria selettiva”.
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