Nell’inchiesta bis, della procura della Repubblica di Roma, è finito agli arresti domiciliari insieme ad altri quattro indagati, il figlio dell’ex Senatore Denis Verdini. Corruzione e turbata libertà degli incanti i reati contestati a Verdini junior, manager della società ‘Inver’, attiva nel lobbing. L’indagine era partita a maggio scorso. A luglio la Guardia di Finanza, coordinata dal sostituto procuratore Paolo Ielo, aveva effettuato alcune perquisizioni sia nell’abitazione di Tommaso Verdini che negli uffici della società. La perquisizione venne estesa anche all’ex Ceo dell’azienda, e ad altri cinque manager dell’Anas, indagati per traffico di influenze illecite e corruzione.
La ‘Inver’, società dove Tommaso Verdini è manager, si occupa di consulenze ad aziende che partecipano a gare d’ appalto per lavori pubblici. Secondo l’ipotesi accusatoria, Verdini, utilizzando la ‘Inver’, avrebbe facilitato le ditte a partecipare e a vincere appalti con l’ Anas, attraverso l’ accesso a informazioni riservate sui bandi di gara, che a sua volta apprendeva dai dirigenti Anas finiti nell’indagine, in cambio di denaro.
Oltre a Tommaso Verdinisono finiti agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta sulla corruzione nell’assegnazione di alcuni appalti dell’Anas, anche quattro imprenditori tutti legati a società interessate ad affidamenti di lavori pubblici da Anas. Tra gli indagati, si legge nelle 77 pagine di ordinanza di custodia cautelare firmata dal Gip del tribunale di Roma Francesca Ciranna, figura anche il nome dell’ex senatore Denis Verdini. In un passaggio dell’ordinanza del Gip Ciranna, viene riportato un incontro, documentato dai finanzieri che hanno svolto le indagini, tra Tommaso Verdini e un politico del Mef, per garantire la conferma dell’incarico che ricopriva in Anas, uno dei dirigenti ‘amici’.