Caso Saman, oggi la sentenza. Il padre: “Non ho ucciso mia figlia”

Oggi l'ultima udienza del processo per il femminicidio della 18enne di origini pakistane

 Si è svolta questa mattina l’udienza con le repliche degli avvocati della difesa al processo per la morte di Saman Abbas, la 18enne di origini pachistane sparita da Novellara (Reggio Emilia), nella primavera del 2021 e trovata morta a novembre 2022.  La corte d’Assise del tribunale di Reggio Emilia si è in seguito ritirata per la sentenza, prevista per questa sera. “Anche io voglio l’oberarmi di tanti mesi di penso dentro e voglio dire tutta la verità”, ha detto Shabbar Abbas, il padre di Saman fornendo dichiarazioni all’ultima udienza del processo per il femminicidio, in cui è imputato insieme ad altri quattro parenti. Durante l’esposizione delle sue dichiarazioni, parlando della giovane, si è commosso, ribadendo come un genitore non voglia e non possa pensare di uccidere i propri figli.

Caso Saman, il padre: “Contro di me falsità, non ho ucciso mia figlia”

“È falso che ho ammazzato mia figlia e siamo scappati via. Il 30 aprile (il giorno della scomparsa, ndr) andava tutto bene e non c’erano problemi in casa mia”. “Questa non è una bella vita: non c’è mia figlia, non c’è mio figlio e non c’è mia moglie – ha detto ancora Abbas -. Ho sentito tante parole false su di me: non è vero che io sono una persona ricca, non è vero che sono una persona di mafia, non è vero che ho ammazzato una persona qui e una in Pakistan e non è vero che sono andato a casa di Saqib (il fidanzato della figlia, ndr) per minacciare o fare brutto. Anche questo è falso. È falso che il 29 aprile ho scavato una buca e che ho portato lo zaino di mia figlia in casa”. 

Caso Saman, il padre: “Non ho mai picchiato nè chiuso in casa mia figlia”

“Ho sentito tante cose qua (in aula, ndr) che Saman era sempre chiusa, ho sentito mio figlio dire che ho tirato fuori il coltello e che li picchiavo, ma io nella mia vita non ho mai picchiato nessuno: non ho mai picchiato mia figlia, mio figlio o qualcun altro. Qua ho sentito tante cose false”, ha aggiunto Shabbar Abbas. “Con mia figlia morta, la mia famiglia è finita”, ha dichiarato in udienza. “Saman era molto intelligente ed era forte, ma diceva anche bugie e mi fa male che le persone lo dicano”, ha aggiunto.

Caso Saman, il padre: “Voglio capire anche io chi l’ha ammazzata”

Voglio capire anche io chi l’ha ammazzata, con chi andava quella notte e chi la veniva a prendere”, ha aggiunto il padre della giovane, che si è poi poi rivolto alla corte: “Fate giustizia come volete, io non dico niente”.

Caso Saman, il padre: “Contento che non andasse a scuola”

“Io ero contento che lei non andasse a scuola, non voglio dire bugie”, ha aggiunto il padre della ragazza, che durante l’udienza ha parlato anche del percorso scolastico della figlia. “La mia famiglia è venuta qui il 31 luglio 2016 e i bambini dopo due mesi hanno iniziato ad andare a scuola: Saman andava sempre a scuola con suo fratello, mentre io li portavo qualche volta”, ha sottolineato, aggiungendo in seguito: “Lei ha studiato un anno poi era ora di andare alle superiori. Lei mi ha chiesto: papà come vado? Prendo la bici e dopo prendo treno? Lei diceva che senza macchina non voleva andare a scuola, ma io dicevo che senza patente non poteva usare l’auto. Lei diceva che voleva studiare“.

Caso Saman, il padre: “Anche lei contenta del matrimonio con cugino”

“Erano tutti contenti del matrimonio: le mie sorelle, mia figlia, mia moglie e i miei fratelli”, ha sottolineato Shabar Abbas.