Aveva 89 anni. Il 12 agosto 1944, quando i nazifascisti uccisero 560 tra bambini, donne e anziani, ne aveva 9

È scomparsa oggi, 20 novembre, all’età di 89 anni, Lilia Pardini, una degli ultimi testimoni viventi della strage del 12 agosto 1944 di Sant’Anna di Stazzema, in cui i nazifascisti uccisero 560 tra bambini, donne e anziani. “È con rinnovata tristezza che dobbiamo comunicare la scomparsa di Lilia Pardini”, ha annunciato sui social Graziano Lazzeri, segretario generale del Parco della Pace di Sant’Anna e figlio della donna che, ricorda, “sopravvisse alla fucilazione in località Coletti dove morirono la madre Bruna, e dopo giorni di agonia, le sorelline Anna e Maria. Fu la sorella maggiore Cesira che la salvò con Adele e Paolo. Sempre raccontò della voce che urlava: ‘vai al muro con gli altri!’, suo cruccio il non aver potuto diventare madre. Spesso raccontava di quel calcio nel basso ventre infertole da uno dei perpetratori, lo riteneva causa delle sue difficoltà a procreare… e diceva: ‘L’Adele era piccina, tante cose non le poteva capire e noi non gliele abbiamo mai raccontate…’. Quell’acqua con cui cercò di lenire le sofferenze di Maria è diventata la fonte del suo impegno per la memoria. Grazie Lilia, riposa in Pace…”, conclude. Lilia, che da giovane era stata anche una bracciante nei campi e poi una casalinga, ha abitato per tutta la vita fra Valdicastello e Pietrasanta. “Inizialmente abitava vicino a quella che oggi è la Carducciana e un tempo fu il bar Nella – ricorda la nipote di Lilia, Isabella -. Poi alla morte del marito, Lido Lazzeri, nel ’90, aveva comprato un appartamento a Pietrasanta, ma da circa 8 anni era tornata a Valdicastello e viveva con la sorella (mia mamma) Licia Pardini, che ci ha lasciato il 27 novembre del 2022”. Licia si salvò insieme all’altra sorella, Siria, e ai fratelli Vinicio e Vittorio che insieme al padre Federico erano a Sant’Anna in località Cacciadiavoli.

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