Alessandro Impagnatiello ha ucciso Giulia Tramontano “colpendola al collo, al dorso e al viso con 37 coltellate, di cui almeno 9 sferrate quando la vittima era ancora viva“. La morte della 29enne incinta al settime mese di gravidanza è avvenuta per “acuta anemia metaemorragica da lesioni vascolari cervico-toraciche” nel “tratto prossimale dell’arteria carotide esterna destra, arteria succlavia sinistra e della vena succlavia sinistra”. Lo si legge nella richiesta di giudizio immediato formulata dalla procuratrice aggiunta di Milano Letizia Mannella e dalla pm Alessia Menegazzo, allegata al decreto di giudizio immediato che la Gip Angela Laura Minerva ha notificato ai legali coinvolti nel processo per il femminicidio di Senago (avvocati Giulia Geradini e Samanta Barbaglia per 30enne e avvocato Giovanni Cacciapuoti per la famiglia Tramontano). L’ex barman è accusato di omicidio pluriaggravato dai futili motivi, l’averlo commesso con crudeltà, con premeditazione e nei confronti della convivente, occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza non volontaria. Il processo inizierà il 18 gennaio davanti alla corte d’assise di Milano presieduta dalla giudice Antonella Bertoja.
Delitto Senago, Pm: “Almeno 9 coltellate sferrate a Giulia ancora viva”

Lo si legge nella richiesta di giudizio immediato formulata nei confronti di Alessandro Impagnatiello
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