Le indagini hanno ricostruito 26 attentati incendiari e dinamitardi

Sono 37 gli arresti nell’ambito dell’inchiesta della Dda di Lecce eseguiti nel capoluogo leccese e nei comuni salentini di Carmiano, Veglie, Leverano, Porto Cesareo, Novoli, Monteroni di Lecce, dai carabinieri del comando provinciale di Lecce, con il supporto dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Puglia”, del Nucleo Cinofili di Bari e del Nucleo Elicotteri di Bari-Palese. Sono indagati, a vario titolo, per associazione a delinquere di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e porto illegale di armi da fuoco e da guerra nonché ordigni ad alto potenziale esplosivo, estorsione, numerosi danneggiamenti a seguito di incendio, tutti aggravati dal metodo mafioso.

Ventotto sono le ordinanze di custodia cautelare in carcere, 9 ai domiciliari. L’indagine, condotta dai Carabinieri della Compagnia di Campi Salentina e coordinata dalla Dda di Lecce, ha avuto inizio nel mese di dicembre 2020 ed è durata sino allo scorso mese di giugno. Stando a quanto emerso, il presunto vertice della consorteria mafiosa, nonostante fosse in regime restrittivo degli arresti domiciliari, avrebbe ordito le trame del controllo del territorio attraverso azioni spartane con attentati dinamitardi ed incendiari ai fini estorsivi nonché attività di traffico di sostanze stupefacenti per mezzo di un’articolata e ben strutturata associazione. 

Mafia, a Lecce ricostruiti 26 attentati incendiari e dinamitardi

Durante le indagini coordinate dalla Dda di Leccesono stati ricostruiti anche 26 episodi incendiari e dinamitardi nei confronti di esercizi commerciali, autovetture, cantieri, aziende agricole ed immobili. Vi sono stati anche danneggiamenti con colpi d’arma da fuoco ai danni di abitazioni e l’esplosione di ordigni ad alto potenziale micidiale, di fattura artigianale, fatti deflagrare all’esterno di alcune strutture ricettive. Secondo l’accusa, gli indagati si sono imposti sul territorio determinando una “condizione di assoggettamento e omertà dei cittadini tanto che, in alcuni casi, non sono state nemmeno presentate denunce”.

Vi sono state anche presunte condotte estorsive in danno di alcuni imprenditori locali operanti in diversi settori merceologici, attuate attraverso l’incendio di 5 mezzi in danno di una società salentina operante nel settore pubblicitario, mentre ad una ditta edile sono stati bruciati diversi escavatori con danni per centinaia di migliaia di euro. I riscontri investigativi sono stati suffragati da 20 arresti in flagranza di reato, 25 segnalazioni alla Prefettura di Lecce, per uso personale di sostanza stupefacente, il sequestro di oltre 30 chili di marijuana, 2 chili di cocaina, 1.5 chili di hashish e di una coltivazione illegale di cannabis indica, costituita da circa 800 piante, che è stata individuata nell’area rurale di Novoli, armi clandestine e fucili. Sono stati sequestrati anche 20mila euro circa quale probabile provento dell’attività illecita.

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