Maltempo, nel Bellunese si cerca vigile del fuoco disperso

Il 42enne è caduto nel torrente Tesa, si era recato dai genitori per affrontare le criticità legate alle perturbazioni

Proseguono senza sosta le ricerche del vigile del fuoco disperso da ieri a Puos Dalpago, in provincia di Belluno, a causa del maltempo. Da stamani si è alzato in volo anche un elicottero che si aggiunge – secondo quanto apprende LaPresse – al dispositivo di soccorso e ricerca già allertato da ieri. Sono al lavoro – secondo quanto confermato dai soccorritori – circa 60 vigili del fuoco e una decina di unità del Soccorso Alpino e speleologico Veneto. Walter Locatello, 42 anni, questo il nome del pompiere disperso, è caduto nel pomeriggio di ieri nel torrente Tesa, nei pressi del cimitero, tra Puos Dalpago e Bastia. Locatello, libero dal servizio, si era recato dai genitori per affrontare le criticità legate al maltempo. Mentre monitorava le abitazioni a rischio allagamento nei pressi del canale, è caduto accidentalmente in acqua. Le ricerche hanno interessato, fin da principio, anche le squadre dei sommozzatori, lungo il corso d’acqua che si congiunge al torrente Tesa fino al lago di Santa Croce.

Le ricerche proseguite tutta la notte hanno dato al momento esito negativo. Questa mattina sommozzatori e squadre fluviali dei vigili del fuoco risaliranno le sponde del corso d’acqua, con gommoni e moto d’acqua saranno impiegati nel lago di Santa Croce. Le ricerche avranno il supporto aereo dei droni e dell’elicottero di Venezia.Walter Locatello, 42 anni, è caduto nel torrente Tesa, nei pressi del cimitero, mentre, libero dal servizio, monitorava le abitazioni a rischio allagamento.

In Veneto caduti 178 millimetri di pioggia

In Veneto sono caduti 178 millimetri di pioggia nell’area Pedemontana. A seguito del maltempo che dalla notte si è abbattuto sulla regione, si sono verificate alcune frane di medie e piccole dimensioni. A fare il punto sulla situazione è il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, nel corso di una conferenza stampa dalla sede della Protezione civile di Marghera.

“È stata una notte intensa, ne dobbiamo uscire con le ossa meno rotte – ha affermato – Sono ore di apprensione e lo sono ancora perché il nostro territorio ha i fiumi pensili a livello del piano di campagna, e se gli argini sotto pressione possono avere uno sfondamento dalla pressione delle acque come nel 2010, questa è stata una delle preoccupazioni tra cui l’Adige per Verona”.