Cartelli, striscioni e megafoni, tutti in fila uno accanto all'altro contro la nave Golar Tundra. Protesta su X anche Fabio Fazio

Cartelli, striscioni e megafoni, tutti in fila uno accanto all’altro, piedi in acqua e sguardo al mare cristallino, nel tratto di costa scelta per ospitare l’osteggiata nave Golar Tundra, il rigassificatore che sarà posizionato dal 2026 proprio di fronte a Vado Ligure nel savonese. Domenica pomeriggio è andata in scena la protesta ordinata e pacifica degli attivisti, da Savona a Vado e poi Bergeggi, fino a Spotorno, una lunga catena umana sull’arenile per dire no all’arrivo dell’impianto.

Determinati a chiedere uno stop al progetto, perplessità e i timori corrono dai caruggi del centro storico fino alla spiaggia, residenti preoccupati e turisti incuriositi che si uniscono alla protesta, tra i bagnanti e le sdraio ancora sul bagnasciuga in questo inizio settembre che sa di piena estate.

“La decisione – spiega dalla spiaggia di Spotorno, durante il presidio, Paolo Torcello, savonese – è arrivata d’estate, all’improvviso, secondo me in un periodo in cui la gente non era molto attenta alle notizie per cui sembra quasi che la si debba subire senza metterci mano e testa, e valutare con gli enti tutti i rischi che possono derivare da questa installazione.

Molta gente fondamentalmente è anche spaventata da quello che non conosce”.

Preoccupa l’impatto della nave, sì, ma soprattutto sulle condizioni del mare, in un comune che da anni colleziona bandiere blu, tra i più amati della Liguria per le sue spiagge e la sua acqua turchese, dove da Genova ma anche da Piemonte e Lombardia si arriva disposti a ore di coda per un posteggio per guadagnarsi un week end in riviera.

“Io ho 84 anni e il mio mare non voglio che sia rovinato- racconta Rosanna Pettiti, di Spotorno, maglietta bianca costume e occhiali da sole, alla mobilitazione insieme alla figlia, a tenere le fila della catena umana in questo tratto di litorale savonese – rimanga tutto così e no al rigassificatore, assolutamente no!”.

Il progetto, sottolinea anche Andrea Scapacino mentre regge uno striscione home made ‘No al rigassificatore’, “è arrivato senza grande dialogo e partecipazione dei territori. Significa avere una struttura enorme che temiamo possa distruggere questo bell’ambiente, in una terra che essenzialmente vive di turismo. Qualcosa che non è stato condiviso con la popolazione, calato dall’alto e che ci preoccupa perché è un potenziale pericolo. Noi non lo vogliamo, questa costa non merita questo trattamento”.

Fabio Fazio contro rigassificatore: “Così si torna indietro di decenni”

“E così si torna indietro di decenni: un rigassificatore a meno di tre chilometri dalla costa… altro che vocazione turistica”. Fabio Fazio, savonese, dalla sua pagina Twitter nelle scorse ore è intervenuto nel dibattito di queste settimane sul tema dell’installazione della nave rigassificatrice davanti alla costa di Vado Ligure. Contro il progetto proprio oggi sono scesi in piazza i cittadini e gli attivisti dei comuni di Savona, Vado, Bergeggi e Spotorno, con una protesta pacifica sulle spiagge.

“Facciamo un gioco – ha spiegato Fazio – area marina protetta, spiagge Bandiera blu, turismo e croceristi, Baia della ceramica e rigassificatore. Qual è l’intruso?”.

“Premetto – sottolinea – che nessuno desidera un impianto di rigassificazione vicino alla propria città, ma tutti, in contemporanea, vogliono avere garantita l’erogazione del gas in casa. La questione, quindi, non è di facile soluzione. Tuttavia, la scelta appare incomprensibile”.

“Ci sono voluti decenni di transizione – conclude – perché Savona e il suo litorale passassero dall’essere concepite e vissute come città industriali a territorio turistico. Ora che il percorso è quasi completato, si torna indietro con una manovra che, almeno ai miei occhi, è difficile da comprendere”.

 

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