Hanno violentato una ragazzina all’interno di una struttura sportiva abbandonata nel quartiere Bonola, a Milano. La polizia ha individuato gli autori dello stupro di gruppo e arrestato uno dei responsabili. Si tratta di un 21enne di origini egiziane, rintracciato a Rimini, dove si trova tuttora in carcere. É caccia al complice: è un 22enne, anche lui di origine egiziana, destinatario nei mesi scorsi di un provvedimento di espulsione dall’Italia.
La violenza, secondo quanto ricostruito dalla polizia di Milano, è avvenuta nel mese di settembre 2022, all’interno della palestra abbandonata. Le indagini sono partite dalle confidenze che la vittima ha affidato a una sua educatrice. La ragazzina ha trovato il coraggio di denunciare e fornire agli agenti della sezione specializzata nella violenza di genere della Squadra Mobile e coordinata dalla Procura della Repubblica la descrizione dei due aggressori.
Sarebbe stata violentata in gruppo e picchiata anche con l’utilizzo di spranghe e bastoni la 14enne (all’epoca) che ha denunciato lo stupro nei suoi confronti avvenuto a settembre 2022 a Milano negli spogliatoio di una scuola calcio abbandonata in zona Bonola-San Leonardo. I suoi carnefici 5 ragazzi di cui un 21enne arrestato e finito in carcere a Rimini raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare della gip di Milano Patrizia Nobile, un 22enne ricercato, due minorenni per i quali si procede separatamente davanti al Tribunale per i minori e un quinto già espulso dall’Italia. All’assistente sociale della Comunità per minori, dove la giovane era ospite e dalla quale è fuggita, e poi agli inquirenti la vittima ha raccontato di essere stata violentata da sette persone. La squadra mobile di Milano procede contro ignoti alla ricerca delle due mancanti. Sarebbe stata “tenuta ferma”, “picchiata e abusata” con modalità e conseguenze talmente cruente che LaPresse decide di non raccontare.
Insieme a lei sarebbe stata violentata anche un’amica della quale non ha voluto fornire le generalità. La giovane conosceva almeno 2 dei suoi aggressori con i quali aveva anche intrattenuto una relazione nei mesi precedenti. Non era la prima volta che passava il tempo con loro né che dormiva negli spogliatoi abbandonati nella periferia ovest di Milano – tanto da aver fornito i nomi dei suoi aggressori. Sarebbe stata ingannata dagli stessi che si sono avvicinati “con del cibo” e “sembravano intenzionati soltanto a trascorrere del tempo in modo conviviale”. Lo stupro è avvenuto dopo la nottata trascorsa con i due conoscenti. Al mattino successivo si è svegliata e ha sentito varie voci parlare in lingua straniera “con l’intento di non farle comprendere la conversazione”. Le si sono avvicinati e di fronte “al suo manifesto dissenso” hanno iniziato “a picchiarla, prima con un bastone e poi con le mani”.