Appello del Pontefice ai giovani russi: "Seminate la pace in un inverno di guerra"

“Oggi il ‘paradigma tecnocratico dominante’ suscita profondi interrogativi ‘sul posto che vi occupano l’essere umano e la sua azione nel mondo’. Certamente uno degli aspetti più preoccupanti di questo paradigma, per i suoi impatti negativi sia in ambito di ecologia umana che della natura, è la tentazione subdola dello spirito umano che induce le persone – e specialmente i giovani – a un uso distorto della propria libertà”. Lo ha detto questa mattina Papa Francesco, citando passaggi di ‘Laudato sì’, ricevendo in udienza nel Palazzo apostolico vaticano i partecipanti al 14° incontro annuale del’International Catholic Legislators Network, dal tema ‘Great Power Struggle, Corporate Capture e tecnocrazia: una risposta cristiana a tendenze disumanizzanti’. “Lo vediamo quando uomini e donne sono incoraggiati più ad esercitare un controllo che non una responsabile custodia nei confronti di ‘oggetti’ materiali o economici, di risorse naturali della nostra casa comune o addirittura gli uni degli altri – ha proseguito Bergoglio -. Questa ‘cosificazione’, che in ultima analisi si ripercuote negativamente sui soggetti più poveri e fragili della società, può avvenire in modo diretto o indiretto, attraverso scelte quotidiane che possono apparire neutrali, ma che in realtà sono ‘attinenti al tipo di vita sociale che si intende sviluppare’.

“È necessario essere vigilanti” della “Rete” e delle “piattaforme mediatiche”, perché “purtroppo, in questi canali comunicativi, si possono pure incontrare pratiche disumanizzanti di matrice tecnocratica, come la diffusione deliberata di notizie false, le fake news, il fomentare atteggiamenti di odio e divisione, la propaganda ‘partitistica’, la riduzione delle relazioni umane ad algoritmi, per non parlare del favorire falsi sensi di appartenenza, specie tra i giovani, che possono portare all’isolamento e alla solitudine”. Bergoglio ha riconosciuto che “fine di ogni rete è mettere in connessione le persone, rendendole consapevoli di appartenere a qualcosa di più grande di loro” ed “è certamente molto il bene prodotto attraverso questi mezzi di comunicazione”, ma un “uso distorto dell’incontro virtuale può essere superato solo da una cultura dell’incontro autentico, che implica un appello radicale al rispetto e all’ascolto reciproco, pure nei confronti di chi ha opinioni fortemente divergenti dalle proprie”.

“Auguro a voi, giovani russi, la vocazione di essere artigiani di pace in mezzo a tanti conflitti, in mezzo a tante polarizzazioni che ci sono da tutte le parti, che affliggono il nostro mondo. Vi invito a essere seminatori, a spargere semi di riconciliazione, piccoli semi che in questo inverno di guerra non germoglieranno per il momento nel terreno ghiacciato, ma che in una futura primavera fioriranno” ha sottolineato il Papa. “Come ho detto a Lisbona”, ha continuato Bergoglio riferendosi alle parole pronunciate in occasione della Giornata mondiale della gioventù, “abbiate il coraggio di sostituire le paure con i sogni. Non siate amministratori di paure ma imprenditori dei sogni. Concedetevi il lusso di sognare alla grande”.

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