Confermato dall’autopsia il decesso per annegamento del bambino di 8 anni, morto il 17 agosto scorso in una vasca del centro termale di Cretone, nel Comune di Palombara Sabina, in provincia di Roma. Il corpo del piccolo Stephan era stato recuperato dai vigili del fuoco, dopo che il padre e i bagnini presenti nella struttura avevano tentato di tirarlo fuori dal bocchettone del condotto che, dalla vasca, faceva defluire la massa d’acqua nello scarico. La Procura della Repubblica di Tivoli, che ha delegato le indagini ai carabinieri della Compagnia di Monterotondo e agli ispettori della Asl, ha iscritto sul registro degli indagati quattro persone, tra cui due addetti all’assistenza dei bagnati. Uno degli indagati, un giovane di 18 anni che si è tuffato in acqua per cercare di salvarlo, è anche colui che avrebbe azionato il sistema di svuotamento dell’acqua dall’impianto posto sotto le vasche, mentre tra gli altri tre ci sarebbe anche il responsabile della sicurezza. Il 18enne, è difeso dall’avvocato Alessandro Palombi. “La posizione del mio assistito – ha detto il legale a LaPresse – è marginale, essendo un addetto all’assistenza ai bagnati che si limitava a svolgere i compiti che gli venivano assegnati. E’ sua intenzione, chiarire al più presto la sua posizione rendendo dichiarazioni alla Procura”.
Oggi, nella struttura dove è avvenuta la tragedia, verrà svolto un altro sopralluogo per verificare se la griglia, che doveva essere posizionata a protezione del bocchettone d’ingresso nello scarico, era stata stata rimossa del tutto per velocizzare il deflusso dell’acqua per lo svuotamento della piscina. Per il momento risultano iscritte sul registro degli indagati con l’ipotesi di reato di omicidio colposo quattro persone.

