Anche il Capo dello Stato Sergio Mattarella è a Palermo per le commemorazioni dell'ideatore del pool antimafia

Il 29 luglio ricorrono 40 anni dall’omicidio di Rocco Chinnici. “Tutto quello che noi oggi viviamo è nato qui, quarant’anni fa, all’ufficio istruzione del Tribunale di Palermo, quando mio padre divento capo dell’ufficio istruzione. Era una stagione estremamente drammatica, avevano da poco ucciso Giuliano e Terranova” ha detto Giovanni Chinnici, figlio del magistrato ucciso dalla mafia e presidnete dell’omonima Fondazione, parlando a margine di un seminario su Rocco Chinnici, organizzato al Tribunale di Palermo, in occasione del 40esimo anniversario della sua uccisione. Anche il Capo dello Stato Sergio Mattarella è a Palermo per le commemorazioni.

“Mio padre comprese che per contrastare un fenomeno che era sempre più grave e violento – prosegue – era necessario mettere insieme giudici specializzati: qui nacque il pool antimafia con Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Questo fu il primo nucleo che poi, dopo l’uccisione di papà, avrebbe portato avanti quei processi che poi approdarono al maxi processo di Palermo”, conclude Chinnici. 

“In discussione la riforma della giustizia? Credo che tutto il percorso che è stato fatto in questi anni, costellato da fatti drammatici, tra cui il sacrificio di uomini meno conosciuti, sia collegato ad un patrimonio, oggi dimenticato in funzione di esigenze che sono degne di considerazione”, dice poi il figlio del magistrato. “Non bisogna dimenticare quel percorso da cui siamo partiti – progenie – in un momento in cui il paese era sotto attacco. Non bisogna dimenticare quel percorso drammatico che è stato fatto in Italia dagli anni ottanta in poi”, conclude Chinnici. 

Metsola: “Lotta alla criminalità è battaglia di tutti”

Anche Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo, ha ricordato Chinnici in un video messaggio trasmesso nel corso del seminario di oggi a Palermo. “Chinnici ci ha insegnato l’importanza di parlare ai giovani e alla gente, raccontare loro chi sono i mafiosi e come si arricchiscono. Noi da soli non ce la faremo mai. Come membro del Parlamento europeo non mi stancherò mai di dire che la lotta alla criminalità è una battaglia di tutti”, ha detto. “Il parlamento europeo ha fatto della lotta alla mafia una priorità politica – prosegue – noi siamo in prima linea per mettere a punto strumenti efficaci, rafforzando le norme antiriciclaggio dell’Ue. Per sconfiggerla però dobbiamo operare in modo efficace, insieme ai partner intenzionali. Stiamo lavorando a nuove misure che serviranno a costruire una cultura in cui la corruzione non è tollerata. Autorizzando sanzioni in tutti i paesi dell’Ue”, conclude la Metsola.

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