I detenuti del circuito "media scurezza" a Larino si sono rifiutati di rientrare nelle celle

La morsa del caldo non dà tregua anche nelle carceri. I detenuti del circuito “media scurezza” della prima sezione del penitenziario di Monte Arcano a Larino (Campobasso) si sono rifiutati di rientrare nelle loro celle adducendo come motivo della protesta l’eccessivo caldo. Lo ha segnalato la Uilpa (Unione italiana lavoratori pubblica amministrazione) in una nota: “Ogni occasione è buona, dalla protesta avverso alcune contestazioni disciplinari fino ad arrivare al caldo eccessivo, per porre in essere condotte turbative dell’ordine e della sicurezza dell’Istituto nonché minacciare sistematicamente gli operatori penitenziari che ormai vivono il lavoro in totale burnout, essendo bersagliati quotidianamente dalle minacce dei soliti detenuti, molti dei quali affetti da patologie psichiatriche o legate alla tossicodipendenza”. L’episodio si è verificato venerdì, quando si sono vissute ore di forte tensione nell’istituto penitenziario di Larino, ma è stato reso noto solo ora. “Solamente dopo la mezzanotte, dopo l’ennesimo richiamo in servizio degli agenti penitenziari e la mediazione della Direttrice e del Comandante di Reparto i detenuti si sono persuasi a rientrare nelle proprie camere”. 

“C’è da chiedersi – le parole di Angelo Trotta, segretario generale della Uilpa – fin quando il ridottissimo contingente di Polizia Penitenziaria potrà garantire il rispetto delle regole e quando la politica in primis e poi l’Amministrazione Penitenziaria, vorranno porre in essere azioni tangibili atte ad arginare il clima di violenza e ridare dignità ai lavoratori che espletano il loro servizio negli Istituti Penitenziari. Con la viva speranza che ciò non avvenga troppo tardi, dopo cioè eventi irreparabili, che non si osa nemmeno nominare per il rischio di essere additati come Cassandre, stante gli episodi di disordini e violenze che si registrano quotidianamente negli istituti penitenziari italiani”. 

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