Polemiche dopo il rifiuto del volo di Stato e la scelta di atterrare a Milano su un volo di linea

Tempi ancora incerti per il rientro di Patrick Zaki in Italia. Se inizialmente il ricercatore egiziano era atteso a Bologna per sabato, infatti, con un tweet  ha annunciato lui stesso la necessità di posticipare il viaggio. “C’è un leggero cambiamento nei piani – ha scritto – poiché è venuto alla nostra attenzione che i documenti ufficiali per revocare il divieto di viaggio saranno finalizzati domenica a mezzogiorno. Quindi, dopo dovremo viaggiare per assicurarci che la mia situazione legale sia chiara al 100%. Stai tranquilla Bologna, arrivo tra un paio di giorni, dobbiamo solo aspettare altri due giorni”.

Il no al volo di Stato

Ad essere certa, invece, è la decisione di Zaki di dire no al volo di Stato messo a disposizione dal Governo italiano. Lo studente, graziato dal presidente egiziano al-Sisi, non vorrebbe neanche incontrare né farsi fotografare con le autorità al suo rientro in Italia. Una scelta accolta positivamente da Amnesty International che, per bocca del suo portavoce, Riccardo Noury, a LaPresse la definisce “tipica di un difensore dei diritti umani la cui reputazione si basa sull’indipendenza da qualunque tipo di governo.

“Se al posto di Meloni ci fosse stato Conte o Draghi la scelta sarebbe stata la stessa, non c’è nessuna ostilità. Patrick – aggiunge Noury – da quando ha potuto riprendere la parola ha ripetutamente ringraziato il governo italiano e l’ambasciata italiana a Il Cairo”.

Zaki ha ringraziato quanti si sono spesi per lui, dal governo di Roma e l’ambasciata italiana tutta, i delegati diplomatici che sono stati presenti a tutte le udienze dandomi appoggio, l’ambasciatore Michele Quaroni e il primo segretario Marco Cardoni.

Bologna lo attende

Intanto la ‘sua’ Bologna lo attende. “Siamo molto felici per la liberazione di Zaki. Da più di due anni Bologna è accanto a Patrick anche quando era ancora uno sconosciuto per l’opinione pubblica. In tanti ci siamo mobilitati ed è stata una battaglia che abbiamo condotto per i diritti umani e la libertà di parola. Gli vogliamo consegnare la cittadinanza onoraria”, le parole del sindaco Matteo Lepore affidate a Radio Immagina, la web radio dem.

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