Cristina Caccia ricorda il magistrato ucciso dalla 'ndrangheta il 26 giugno 1983: "Mio padre fece il suo dovere fino in fondo, come tanti altri"
Quarant’anni dall’omicidio di Bruno Caccia. “Sono emerse alcune cose” a livello processuale “ma tutti noi da sempre pensiamo che non bastino speriamo ci siano nuovi tasselli, piano piano, per arrivare a una verità più completa. Per un omicidio così ‘eccellente’, al Nord, quello che è venuto fuori è davvero troppo poco”. Così a LaPresse Cristina Caccia, figlia del magistrato ucciso dalla ‘ndrangheta a Torino il 26 giugno 1983.
“Speriamo che attraverso altri processi arrivino nuove segnalazioni ma sappiamo che è molto difficile, lo speriamo ma io personalmente non sono sicura che succederà, perché è passato tantissimo tempo”, aggiunge Cristina Caccia. Per l’omicidio di Bruno Caccia sono stati condannati, con conferma in Cassazione, Rocco Schirripa, accusato di aver partecipato al delitto, e Domenico Belfiore come mandante. A Milano è stato aperto un fascicolo in anni recenti, partito dalle dichiarazioni del pentito Domenico Agresta. La famiglia da sempre sostiene che ci siano ancora molti misteri legati alla morte del primo magistrato ucciso nel Nord Italia dalla ‘ndrangheta.
“Era una persona semplice nelle sue cose e con semplicità aveva questo senso della legge, del dovere, della responsabilità molto chiaro, che ci ha sempre insegnato in casa con l’esempio”, dice ancora Cristina Caccia. “Era uno che ha fatto il suo dovere e per questo è morto. Non era contento di essere in pericolo, perché sapeva di esserlo, ma è andato per la sua strada. Come lui, tanti altri, hanno fatto il loro dovere fino in fondo. E’ quello che ho sempre insegnato alle mie figlie e alla mia famiglia”, aggiunge la figlia. Oggi è prevista una cerimonia in via Sommacampagna 15, a cui partecipano la vicesindaca Michela Favaro, l’assessore Jacopo Rosatelli e la presidente del Consiglio Comunale Maria Grazia Grippo.
A lui è dedicato anche il festival ‘Armonia’ a Cascina Caccia, bene confiscato alla famiglia Belfiore, organizzato da Libera, Acmos e Gruppo Abele.
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