Foggia, madre inciampa e bimbo di 2 mesi cade da passeggino e muore

Foggia, madre inciampa e bimbo di 2 mesi cade da passeggino e muore

La tragedia a Vico del Gargano: la donna ha acconsentito alla donazione di organi

Tragedia a Foggia: una donna di 46enne in visita ad alcuni parenti a Vico del Gargano è inciampata mentre percorreva una strada in discesa ripida, con il figlio di 2 mesi nel passeggino. Il piccolo, scaraventato a terra, ha riportato gravissime lesioni alla testa ed è morto.

Stando a quanto si apprende, il bimbo è stato trasportato d’urgenza agli ospedali riuniti di Foggia è stato poi trasferito in elicottero al Policlinico Gemelli di Roma, ma non c’è stato nulla da fare. Nella giornata di domani verrà conferito incarico dalla Procura di Roma ad un consulente medico-legale per l’autopsia allo scopo di accertare meglio le cause della morte. 

La madre del bimbo di due mesi ha acconsentito alla donazione degli organi. Lo apprende LaPresse dall’avvocato Michele Sodrio che assiste la donna, 46 anni, residente a Foggia. Stando a quanto ricostruito dal difensore, la tragedia è avvenuta nel tardo pomeriggio del 17 giugno scorso. 

“Con grande fatica emotiva e psicologica sono riuscito a ricostruire l’accaduto, anche sulla base di quanto hanno visto numerosi testimoni. Si è trattato di una tragica e incredibile fatalità, che ha causato la morte del bambino” dice a LaPresse l’avvocato Michele Sodrio che assiste la donna, 46 anni. “Il bambino stava benissimo ed era amato”, sottolinea il legale. “La mamma è una ragazza single che ha fatto nei mesi scorsi una scelta coraggiosa e straordinaria, quella di avere un figlio con la fecondazione eterologa, per questo il bambino era più amato che mai. Inutile dire che la mia cliente e tutti i suoi parenti sono distrutti dal dolore”, prosegue. “Ho già indicato alla Procura una serie di testimoni da sentire e sono certo che anche i risultati dell’autopsia risolveranno ogni dubbio. Resta il dolore indescrivibile di una madre distrutta, alla quale si deve almeno un poco di rispetto e giustizia”, conclude Sodrio. 

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