Messaggio del ricercatore su Twitter: "Sperto prevalga la 'ragione'". Le sessioni inizieranno i primi di luglio
Consegna della tesi all’università di Bologna e richiesta di poter viaggiare in Italia per discuterla personalmente. Questo il senso del messaggio che Patrick Zaki scrive su twitter, facendo presente che oggi presenterà una nuova richiesta al pubblico ministero egiziano per venire in Italia e poi ritornare per le udienze del processo in Egitto entro il 18 luglio.
“Una buona notizia – esordisce Zaki – che potrebbe essere completata risolvendo la crisi del divieto di viaggio”. La speranza del ricercatore è che questa volta prevalga la “ragione”.
“Oggi ho consegnato la versione definitiva della mia tesi magistrale presso l’Università di Bologna, quattro anni dopo l’inizio di quel lungo e arduo percorso – dice Zaki – l’amministrazione universitaria mi ha comunicato che la data stabilita per discutere la tesi sarà uno dei giorni quattro, cinque o sei di luglio prossimo, secondo le regole dell’università”.
Una buona notizia che potrebbe essere completata risolvendo la crisi del divieto di viaggio. Oggi ho consegnato la versione definitiva della mia tesi magistrale presso l’Università di Bologna, quattro anni dopo l’inizio di quel lungo e arduo percorso. L’amministrazione… pic.twitter.com/rX0BTboxRE
— Patrickzaki (@patrickzaki1) June 18, 2023
“Di conseguenza – continua – ho deciso di intraprendere le vie legali e bussare di nuovo alle porte per cercare di viaggiare fino ad assistere alla difesa della mia tesi di laurea di persona davanti alla commissione di professori che valuterà la mia tesi”.
“Oggi presenterò una nuova richiesta al pubblico ministero egiziano – rileva lo studente – per chiedere di poter viaggiare in Italia in modo da poter partecipare alle cerimonie di difesa e di laurea, a condizione che io ritorni in Egitto prima di ogni impegno legato alle mie sessioni di processo, previste per il 18 luglio. Ciò coincide con la seduta che è stata fissata oggi dal Comitato per il dialogo nazionale per discutere le libertà accademiche, oltre al fatto che mi trovo in Egitto durante questo periodo della mia vita e non ho pianificato di lasciare o trasferire la mia vita in un altro paese al momento attuale e questo è ciò che le istituzioni di Stato interessate sanno”.
“Spero – conclude Zaki – che stavolta prevarrà la voce della ragione e della saggezza, che mi sarà consentito viaggiare e che il mio futuro non sia ulteriormente compromesso”.
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