Una udienza d’urgenza si è tenuta oggi a Mansura, per Patrick Zaki, studente dell’Università di Bologna che rischia altri 5 anni di carcere per un articolo sui diritti civili in Egitto e i magistrati hanno deciso un nuovo rinvio al 18 luglio.
“Un rinvio abnorme”, lo definisce Amnesty International. “Questa mattina il giudice del processo contro Patrick neanche si è presentato. Questo la dice lunga sul disprezzo dei diritti umani che ha la magistratura egiziana. Un rinvio abnorme al 18 luglio. Questo significa che Patrick passerà il quarto compleanno non come vorrebbe, che la sua speranza di laurearsi al master di Bologna a metà luglio svanisce”, ha detto Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, in un video pubblicato su Twitter. Noi continueremo a stare in piazza a Bologna e il 17 luglio, la vigilia dell’udienza, sicuramente torneremo a manifestare per chiedere la completa libertà per Patrick Zaki e il suo ritorno a Bologna per esercitare il suo diritto allo studio”, ha aggiunto Noury.
I suoi legali – come ricorda la Ong Egyptian initiative for presonal rights – chiedono l’assoluzione di Zaki. Il Tribunale di emergenza dei Crimini di Sicurezza di Stato, Seconda Divisione di Mansoura, ha deciso lo scorso 28 febbraio di rinviare ad oggi la nuova udienza. Zaki deve rispondere del reato di aver diffuso notizie false sulle condizioni interne del Paese che, secondo l’accusa, minano la sicurezza sociale e la pace dell’Egitto.Gli avvocati dell’Initiative hanno ripetutamente respinto tutte queste accuse: “Patrick non ha fatto altro che esercitare il suo diritto originario alla libertà di parola e di espressione“.