Papa Francesco resta in silenzio davanti al dolore del naufragio di Cutro, avvenuto una settimana fa sulle coste calabre. Il bilancio delle vittime nel frattempo si è aggravato arrivando a 71 morti accertati. Al termine dell’Angelus in Piazza San Pietro, Francesco chiede che “siano fermati i trafficanti di essere umani” e che “non continuino a disporre della vita di persone innocenti”. Poi aggiunge: “Mai più un’altra Cutro“.
Sulla spiaggia della strage, nel pomeriggio, è sfilata la via Crucis organizzata dall’Arcidiocesi di Crotone, con i vicariati foranei di Belcasto e Isola Capo Rizzuto e l’arcivescovo Angelo Raffaele Panzetta. Una marcia, quella della comunità cutrese e di tutto il Cotronese, che ha voluto onorare chi è morto nel tentativo di fuggire da guerra e carestia. In processione anche la croce realizzata con ciò che restava del caicco andato a schiantarsi su una secca davanti alla spiaggia. Presenti anche alcuni sopravvissuti alla strage assieme al sindaco di Cutro, Antonio Ceraso e all’imam della moschea della città, Mustafa Achik che già in settimana si era unito in una preghiera interreligiosa alla Chiesa crotonese.
Le ricerche continuano senza sosta. I sommozzatori dei vigili del fuoco hanno ripreso il lavoro sperando di ritrovare altri corpi. All’appello mancano ancora, secondo alcune stime, tra i 30 e i 50 dispersi.
Erano circa 180, secondo le testimonianze rese dai sorpavvissuti, le persone che si erano imbarcate sulla nave nelle prime ore dello scorso 22 febbraio. Ma secondo quanto ricostruito, già a tre ore dalla partenza, il motore ha avuto un’avaria mentre l’imbarcazione era già in alto mare. È qui, in mezzo al mare tra la Turchia e l’Italia, che è arrivata una barca di fortuna, un vecchio caicchio in legno.
La magistratura ha aperto due inchieste su quanto accaduto: una sui presunti scafisti (ad ora sono tre i fermati i cui arresti sono stati convalidati, di cui un 17enne, mentre si cerca un quarto presunto scafista che è irreperibile) e un’altra per verificare se ci siano stati ritardi da parte delle autorità italiane nel rispondere al barcone di migranti. I sopravvissuti nelle prossime ore saranno ascoltati in tribunale. La Procura di Crotone vuole ascoltare i migranti superstiti alla tragedia di Cutro per ricostruire l’attività degli scafisti ed è per questo che sarà chiesto l’incidente probatorio.