Sono sempre più critiche e le condizioni di Alfredo Cospito, e secondo i suoi difensori starebbero peggiorando di giorno in giorno, tanto da avere difficoltà anche ad assumere gli integratori che di recente aveva ricominciato a prendere dopo alcuni giorni di pausa. Non è vero che abbia ripreso a mangiare, o che si stia nutrendo di yogurt e biscotti, assicurano i difensori, che si dicono molto preoccupati delle sue condizioni. Il suo stomaco sarebbe entrato in una fase di incapacità di metabolizzare e digerire qualsiasi cosa.
Si avvicina il “punto di non ritorno” per Alfredo Cospito, il detenuto anarchico al 41-bis in sciopero della fame da quattro mesi. A dirlo è stato il suo legale, Flavio Rossi Albertini, che ha descritto così la condizione dell’uomo in un’intervista a Radio Cusano Campus: “Non sono un medico, posso semplicemente rappresentare ciò che mi appare. A me sembra una persona veramente provata. Le informazioni che vengono diramate con toni rassicuranti non trovano riscontro. A me sembra una storia estremamente drammatica. Un uomo che da 4 mesi non si nutre più e che è vicino a un punto di non ritorno. Non capisco il ministro Nordio a quali informazioni attinga. Sabato scorso l’hanno ricoverato, per cui così bene non sta. Evidentemente la situazione è stata ritenuta catastrofica anche dai dirigenti del carcere di Opera, che a distanza di pochi giorni la situazione possa essere cambiata non mi sembra plausibile”.
Rossi Albertini ha anche negato che il suo assistito abbia ripreso ad alimentarsi: “Non è vero. Ha provato ad assumere uno yogurt al miele e l’ha rimesso. Non si alimenta da 4 mesi. Sono informazioni diramate non so da chi, non certo da Cospito, che non può parlare. Può darsi anche che vi sia un interesse a mantenere basso un livello di tensione anche politica che si è sviluppata su questa vicenda. Può darsi che la finalità sia questa”. Sull’alimentazione forzata, inoltre, ha spiegato, “tutto ciò che dovrebbe avere un margine di segretezza viene immediatamente diramato. Ho avuto modo di leggere, inviatomi da un giornalista, il parere che il governo ha richiesto al Comitato di bioetica. Mi sembra che, con argomenti poco convincenti già dal tenore delle domande, questa eventualità il governo la stia mantenendo aperta, tant’è vero che sta cercando un sostegno giuridico. Dal mio punto di vista non sarebbe possibile. Ho sentito tanti accademici, membri della Consulta, e dicono che non sarebbe possibile”.
Sulle manifestazioni anarchiche in sostegno del detenuto, l’avvocato ha detto: “Se all’interno di una manifestazione qualcuno commette un reato ne risponderà, non è che una manifestazione sia un reato di per sé. Dovremo essere lieti che qualcuno stia manifestando il proprio punto di vista. Chiedere a Cospito – che sta da 9 mesi al 41 bis, che non mangia da 4 mesi, che è un anarchico e dunque non si erge a giudice dei comportamenti altrui – di commentare e sanzionare ciò che avviene mi sembra una richiesta che esuli dal personaggio”. Sul 41-bis ha invece sottolineato: “Sciascia diceva che la mafia si combatte con i libri e non con l’antimafia, si combatte con scuola, cultura, miglioramento delle condizioni sociali, la prima domanda che mi porrei è: è stato fatto qualcosa in questi ultimi 20 anni in questo senso? Detto ciò, se ci fosse la finalità di recidere un rapporto tra sodali, tra associati interni e esterni al carcere, avrebbe un senso. Il 41-bis per come lo applichiamo noi oggi ha un surplus di afflittività, tant’è che anche il Garante nazionale parla di carcere duro e i garantisti lo ritengono privo di logica perché non corrisponde alla finalità per il quale è stato inserito. La finalità vera dovrebbe essere quella di recidere le comunicazioni. Al momento si tratta di prescrizioni di mera afflizione”.
Il difensore di Alfredo Cospito, Flavio Rossi Albertini, ha depositato in Tribunale di Sorveglianza, a Roma, il ricorso contro il provvedimento del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, sul 41 bis. Il Guardasigilli aveva rigettato l’istanza di revoca del 41 bis presentata dal difensore dell’anarchico.