La Protezione civile ha emanato anche per sabato l'allerta gialla su 10 regioni: Campania, Lazio, Calabria, Puglia, Basilicata, Molise, Abruzzo e parte di Toscana, Sardegna e Sicilia. Sui territori è cominciata la conta dei danni e la caccia alle responsabilità

Veicoli trascinati dall’acqua in Calabria. Colate di fango in casa a Stromboli. Sono immagini devastanti quelle che arrivano dal Sud Italia colpito da un’ondata di maltempo che non accenna a fermarsi. La Protezione civile ha emanato anche per sabato l’allerta gialla su 10 regioni: Campania, Lazio, Calabria, Puglia, Basilicata, Molise, Abruzzo e parte di Toscana, Sardegna e Sicilia. Sui territori è cominciata la conta dei danni e la caccia alle responsabilità.

Nell’arcipelago delle Eolie, interessato da forti piogge da oltre 24 ore, le maggiori criticità si sono avute sull’isola di Stromboli con allagamenti, negozi invasi dall’acqua e colate di fango che hanno travolto strade, danneggiato abitazioni e veicoli. Le squadre di vigili del fuoco al lavoro per l’intera giornata per liberare dai detriti e mettere in sicurezza le strutture. La Protezione civile ha inviato rinforzi da Barcellona Pozzo di Gotto per assistere la popolazione su richiesta della Regione Sicilia.”Disastro annunciato”, attacca il deputato di Italia Viva Michele Anzaldi prendendo di mira il “devastante incendio originato dalla fiction Rai che ha bruciato tutta la vegetazione”.”L’assenza di alberi e piante ha consentito alle forti piogge di portare nelle case colate di detriti”. “Dove sono i risarcimenti di chi ha creato questo disastro? – domanda polemicamente l’onorevole -. Davvero la Rai può pensare di lavarsene le mani, andare avanti con le riprese come se nulla fosse e abbandonare Stromboli senza muovere un dito? Chi ha creato questa devastazione deve pagare”.

Stessa scena in Calabria dove in serata la situazione rientra con il presidente Roberto Occhiuto che parla di “situazione complessa ma sotto controllo”. A Scilla, in provincia di Reggio Calabria, sul promontorio che si affaccia sullo stretto di Messina, l’acqua scura si è incanalata nelle vie del paese correndo a valle e trascinando con sé ogni ostacolo. A pioggia conclusa il litorale, immortalato dai cellulari dei residenti, è un cimitero di auto, detriti e motociclette accatastate a due passi dal mare. A Villa San Giovanni il maltempo ha creato file di almeno due ore per imbarcarsi sul traghetto per Messina.Nella Sardegna meridionale il bollettino del naufragio parla invece di danni devastanti all’agricoltura. I chicchi di grandine e il forte vento si sono trasformati in ‘pallottole’ che hanno frantumato le serre di Assemini, scoperchiandole, e distrutto nel Parteolla campi di ortive (zucchine, peperoni, cetrioli, pomodori) così come alcune vigne: l’uva ormai pronta per la vendemmia è stata flagellata, soprattutto quella del vermentino, chardonnay e monica. Eventi a cui sarà necessario trovare contromisure di mitigazione e adattamento in futuro – ricorda la Coldiretti – sottolineando come in Italia nell’ultimo decennio siano aumentati di ben 12 volte gli eventi estremi climatici in estate con un balzo di oltre il 1000% tra nubifragi, bombe d’acqua, tornado, tempeste di vento, grandinate e ondate di calore.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata