Lo scioglimento della neve sta lasciando spazio a polvere e frammenti di roccia che impediscono ai droni di fotografare in modo nitido la superficie

Le ricerche della Protezione civile trentina e del Soccorso alpino stanno proseguendo senza interruzione e poco fa hanno consentito di individuare e recuperare i resti di altri escursionisti coinvolti nella frana staccatasi dalla Marmolada il 3 luglio scorso. Si ipotizza si tratti dei corpi di alpinisti appartenenti alla stessa cordata. Sarebbero 3 i cadaveri recuperati dal Soccorso alpino sulla Marmolada. Se il bilancio delle operazioni di ricerca di oggi saranno confermate, le vittime della tragedia causata dal distacco di un gigantesco seracco di ghiaccio salirebbero a 9. Le ricerche proseguiranno per l’intera giornata ma sono messe a rischio dalle previsioni meteo che per il pomeriggio ipotizzano un brusco peggioramento soprattutto in quota. Gli elicotteri della Protezione civile del Trentino stanno trasportando sulla Marmolada il materiale tecnologico necessario per le attività di ricerca da terra che, meteo permettendo, dovrebbero iniziare domani. Lo scioglimento della neve sta lasciando spazio a polvere e tonnellate di frammenti di roccia che impediscono ai droni di fotografare in modo nitido la superficie del fronte franoso che si estende per circa 2 chilometri. Nella giornata di domani, i tecnici del Soccorso alpino, vigili del fuoco permanenti, Guardia di finanza, carabinieri e polizia effettueranno le ricerche via terra, con il supporto di cani appositamente addestrati. Le operazioni avverranno garantendo le condizioni di sicurezza degli operatori attraverso speciali tecnologie per il monitoraggio dei movimenti del ghiacciaio. 

Gli ultimi sviluppi

Il ghiaccio si sta sciogliendo e rimane ora in superficie una coltre di terra e sassi. Domani, se le condizioni meteo lo permetteranno, grazie all’intervento degli operatori via terra e con l’eventuale ausilio di cani specializzati si cercheranno dunque nuovi reperti. Al fine di garantire l’incolumità degli operatori sul campo, il personale della Protezione civile del Trentino ha portato nella parte superiore della montagna interferometri e radar doppler, cioè speciali apparecchiature di monitoraggio che misurano i movimenti della parete ghiacciata. La strumentazione lancia un allarme per consentire agli operatori di mettersi al sicuro in caso di pericolo”. Lo dice Mauro Gaddo, direttore dell’Ufficio previsioni e pianificazione della Provincia di Trento.

“La comunità di Canazei è attonita di fronte all’immane tragedia che l’ha toccata nella giornata di domenica. La Marmolada è la montagna che noi tutti amiamo. La frequentiamo sin da bambini e nessuno poteva aspettarsi un tale evento. A nome di tutta la cittadinanza desideriamo esprimere l’immenso dolore che la tragedia avvenuta in quota ha provocato”. Lo dice il sindaco di Canazei, Giovanni Bernard, in merito al distacco del gigantesco seracco di ghiaccio dalla Marmolada che ha provocato 7 vittime, mentre 5 sono ancora i dispersi. “Quanto accaduto ha reso cupo e mesto questo tempo solitamente dedicato alla spensieratezza dell’estate, ha tolto il fiato e colpito noi residenti, gli ospiti – aggiunge il sindaco -. L’intero Paese. Ci sentiamo vicini alle famiglie colpite da questo dramma e cerchiamo di sostenere quanti attraversano la prova dell’attesa e del silenzio di un caro che non ha fatto ritorno”.

La procura di Trento ha acquisito le immagini della parete della Marmolada da cui domenica si è distaccato il gigantesco seracco di ghiaccio. Inoltre, sono stati ascoltati alcuni testimoni che avrebbero assistito in prima persona al tragico collasso di parte del ghiacciaio. In procura pende un fascicolo contro ignoti per disastro colposo. “La naturale azione investigativa è esclusivamente indirizzata ad accertare eventuali responsabilità penalmente rilevanti”, precisa il procuratore Sandro Raimondi. 

Sono a Canazei e si sono subito messi al lavoro i carabinieri del Ris di Parma: stamattina, nel corso del vertice in procura, hanno ricevuto l’incarico di analizzare i reperti umani e tecnici ritrovati dal Soccorso alpino e iniziare le comparazioni biologiche attraverso l’analisi del Dna. “Bisogna trovare la corrispondenza genetica tra i resti senza nome e un oggetto”, specificano i carabinieri del Ris. 

Il soccorso alpino chiede rispetto

“Ci sono feriti, vittime, dispersi. Soprattutto ci sono figli, genitori, parenti, amici. Le sentenze sui social, le sparate dei saggi di turno, i giudizi da tastiera, le critiche gratuite, la vita sbandierata, i dettagli macabri, a loro fanno male, senza motivo e senza alcuna utilità. Cerchiamo invece tutti di imparare da questo grande dolore e dalla sofferenza della montagna. In silenzio”. Così su Facebook il Soccorso alpino del Veneto che sta collaborando alle ricerche dei 5 dispersi sulla Marmolada.

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