Il giudice di Brindisi: nessun pericolo di fuga, ma rischio di inquinamento delle prove e reiterazione del reato di violenza sessuale
Nessun pericolo di fuga, ma rischio di inquinamento delle prove e reiterazione del reato di violenza sessuale. Per questo, così come deciso dal gip di Brindisi, il regista e sceneggiatore canadese, premio Oscar, Paul Haggis, resta ai domiciliari in una masseria di Ostuni (Brindisi), la Città bianca pugliese che fino al 26 giugno è il cuore pulsante dell’Allora Fest, evento di cinema internazionale di cui il premio Oscar avrebbe dovuto essere il protagonista intervistando, tra gli altri, Matt Dillon e Jeremy Irons.
Per tornare a essere uomo libero non è, al momento, bastata la dichiarazione di innocenza professata davanti al gip Vilma Gilli e ai pm Antonio Negro e Livia Orlando, alla presenza di un interprete e messa anche per iscritto nella sua lingua madre, per approfondire alcuni aspetti relativi alla conoscenza della donna che lo ha denunciato giovedì scorso, attivando il ‘protocollo rosa’ previsto nei casi in cui vengono riferiti episodi di violenze e abusi sessuali, che poi è sfociato nel fermo, eseguito dalla Mobile sabato scorso a Ostuni.
“Nel provvedimento si dà atto delle opposte versioni riconoscendo che nei referti medici non vi è prova di alcuna lesione fisica, come sostenuto dalla difesa nel corso dell’udienza di convalida”, spiega a LaPresse il difensore Michele Laforgia che si riserva di impugnare l’ordinanza. “Il giudice ha tuttavia applicato gli arresti domiciliari, ritenendo che, in attesa dell’ascolto in contraddittorio della presunta vittima, sussistano il rischio di inquinamento dell’unica fonte di prova, che lo stesso gip ritiene necessario sottoporre ad ulteriori verifiche e riscontri posto che la versione difensiva offerta offre numerosi spunti investigativi, e il pericolo di reiterazione del reato in ragione della pendenza di un contenzioso civile avente analogo oggetto negli Stati Uniti”, prosegue il penalista.
L’interrogatorio del vincitore della statuetta nel 2006 per la migliore sceneggiatura originale del film Crash-Contatto Fisico e candidato all’Oscar come migliore regista per la stessa pellicola, è durato più di due ore. Camicia bianca, giacca scura, cravatta e zaino in spalla, Haggis è entrato dall’ingresso principale del tribunale con l’avvocato. E’ uscito, invece, da un ingresso secondario per schivare i giornalisti rimasti ad aspettarlo. “Ha risposto a tutte le domande e ha spiegato come sono andati i fatti: si è dichiarato, come aveva fatto nell’immediatezza del fermo, completamente innocente. I rapporti avuti con la donna sono stati consensuali nel corso dei tre giorni trascorsi insieme”, dice Laforgia. “Mr Haggis ha dichiarato non solo di non aver fatto nulla per sottrarsi alla giustizia italiana ed è rimasto qui, dove stava lavorando per il festival, ma anche di avere tutto l’interesse a essere presente agli accertamenti e a rimanere in Italia, sino a quando non sarà definitivamente accertata la sua totale innocenza, perché da questo dipende la sua vita qui e anche negli Stati Uniti dove risiede”. C’è stato, secondo il legale un “atteggiamento di massima collaborazione con l’autorità giudiziaria. Haggis ha anche reso dichiarazioni scritte per puntualizzare alcuni aspetti sulla conoscenza della donna.
Intanto, dopo il sindaco di Mesagne, città per la quale Haggis aveva firmato un cortometraggio, anche quello di Brindisi ha annullato l’evento previsto a corredo dell’Allora Fest. A Ostuni, la commissione straordinaria che regge le sorti della città dal 27 dicembre 2021 dopo lo scioglimento per forme di ingerenza della criminalità organizzata, si è dichiarata costernata. “I fatti sono di tale gravità da non poter essere in alcun modo ignorati”, si legge nella nota. “Dispiace veramente constatare che la manifestazione si sia tramutata nell’involontario palcoscenico di una vicenda i cui squallidi contenuti sono, purtroppo, sotto gli occhi di tutti”.
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