Sentenza di primo grado: 30 anni al boss Domenico. Oltre 40 le persone a giudizio

Quella dei Casamonica è un’associazione mafiosa. È quanto emerge dalla sentenza di primo grado nel maxi processo al clan romano, nell’aula bunker di Rebibbia, che vede imputate oltre 40 persone.

Domenico Casamonica, uno dei capi dell’omonimo clan, è stato condannato a 30 anni di carcere. Condannati anche Giuseppe Casamonica a 20 anni e 6 mesi, Luciano Casamonica a 12 anni e 9 mesi, Salvatore Casamonica a 25 anni e 9 mesi, Pasquale Casamonica a 23 anni e 8 mesi e Massimiliano Casamonica a 19 anni e 4 mesi. Per tutti e sei, l’accusa chiedeva 30 anni di carcere.

Calò (Dda Roma): “Sentenza importante conferma validità lavoro svolto”

“Decisione molto importante che conferma la validità dell’impostazione data dalla Dda e la serietà del lavoro svolto da procura e polizia giudiziaria in questi anni”. Così il procuratore aggiunto della Dda di Roma Ilaria Calò commenta la sentenza del maxi processo che ha riconosciuto le accuse di mafia per il clan Casamonica. Calò ha assistito alla lettura del dispositivo con i pm Giovanni Musarò e Stefano Luciani.

La difesa: “Sentenza sconcertante ma non sorprende”

“Una sentenza sconcertante ma non sorprendente”. Così l’avvocato Bruno Naso, difensore di Domenico e Giuseppe Casamonica e altri imputati, commenta la decisione arrivata oggi dal Tribunale di Roma che ha riconosciuto le accuse di mafia.

Legale Libera: “Tribunale Roma riconosce in pieno matrice mafiosa”

“Con questa sentenza, il Tribunale di Roma riconosce in pieno la matrice mafiosa del sodalizio criminale costituito nell’ambito della famiglia Casamonica e fa luce su una sequela di episodi di estorsione e violenza rimasti sino ad oggi impuniti, anche a causa della dilagante omertà imposta dal clan nel quadrante sud-est della capitale”, osserva l’avvocato Giulio Vasaturo, legale di parte civile per conto dell’associazione antimafia Libera. “È un fondamentale riconoscimento per l’ottimo lavoro della Procura di Roma e della polizia giudiziaria che nel giro di pochi anni hanno saputo imprimere un colpo durissimo alle cosche dei Fasciani, Spada, Casamonica e dei Senese, per troppo tempo egemoni a Roma”.

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