Colosio da una decina d'anni faceva la spola tra il suo Paese, dove è sempre rimasto residente, e il Messico in cui aveva avviato dei progetti di cooperazione

Ucciso in strada in un agguato a pochi passi dalla sua abitazione a San Cristobal de Las Casas, in Chiapas, Messico. Così è morto il volontario italiano Michele Colosio, conosciuto come ‘Miguel’, 42 anni, originario di Borgosatollo, comune della provincia di Brescia. L’Ambasciata d’Italia a Città del Messico, in stretto raccordo con la Farnesina, sta seguendo il caso. L’Ambasciata, ha riferito il ministero degli Esteri, è in contatto sia con le autorità di polizia locali per seguire lo sviluppo della vicenda, sia con i familiari della vittima, “a cui sta prestando la massima assistenza”.

Secondo la Casa della salute della comunità Yi’belik’- Radice del vento, con cui Colosio collaborava, l’uomo, che ha vissuto in Messico per più di 10 anni, è stato assassinato domenica sera, di ritorno dai festeggiamenti per la finale degli Europei di calcio. Colosio aveva fatto l’artigiano, il pastore, il contadino, il meccanico e altri mestieri. Da giovane, aveva studiato e lavorato come radiologo in ospedale, e per questo si era avvicinato alla Casa della salute, così come a tanti altri progetti sociali, “convinto com’era lui che bisognava dare, aiutare, vivere nella fratellanza senza distinzione di lingue, confini e pelle”, ricordano in un post su Facebook gli amici.

È morto, scrive la Casa della Salute della Comunità, in seguito a un’aggressione, “una delle tante che si verificano quotidianamente nella Città Magica di San Cristóbal, città già in balia di tanti gruppi armati: criminalità comune, criminalità organizzata, narcotrafficanti, paramilitari, sicari in uniforme che agiscono grazie all’occhio cieco di tutti i governi e alla corruzione di tutte le forze di polizia”.

Secondo il sito di notizie locale, Prensa Libre Chiapas, l’aggressore avrebbe sparato a Colosio a bruciapelo, in sella a una motocicletta. I fatti sarebbero avvenuti intorno alle 21:30, quando i vicini di casa hanno chiesto aiuto ai servizi di emergenza, segnalando che un uomo era rimasto ferito. Sul luogo sarebbero quindi arrivati la polizia e la protezione civile. Colosio sarebbe quindi stato trasferito all’Hospital de la Culturas per cure mediche, ma al momento del ricovero avrebbe subito un arresto cardiorespiratorio, perdendo la vita a causa delle ferite riportate. Non è chiaro quando e come la salma potrà tornare in Italia, e le indagini sulla vicenda, per chiarire il movente dell’aggressione sono in corso.

In memoria del volontario a San Cristobal de Las Casas è stata organizzata una fiaccolata in bicicletta, il mezzo che lui usava sempre, al grido di ‘Basta violenza’ (dalle 19 ora messicana). Gli organizzatori hanno invitato a portare candele e fiori.

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