Indagini sulla scomparsa di Abbas Saman a Novellara: in un video le immagini di tre uomini sospetti, si teme che la giovane sia stata uccisa

(LaPresse) – Si indaga per omicidio per la scomparsa della 18enne di Novellara, Reggio Emilia, Salam Abbas. Lo fanno sapere i carabinieri. La ragazza, che qualche mese fa si era opposta a un matrimonio combinato, è scomparsa da giorni ed i genitori hanno lasciato l’Italia per tornare in Pakistan.

Il video nelle mani degli inquirenti

Ci sarebbe un video alla base dell’indagine per omicidio per la scomparsa della 18enne di Novellara, Abbas Saman, sparita da settimane. L’ipotesi che la ragazza sia stata uccisa, fanno sapere dalla procura, ha preso corpo dopo l’esame di alcune immagini di video sorveglianza della zona – in particolare una ripresa delle ore 19.15 del 29 aprile – in cui sono state immortalate tre persone intente a trasportare due pale, un secchio con un sacco azzurro, un piede di porco e anche uno strumento di lavoro che gli investigatori non sono riusciti a identificare. Stando alla ripresa i tre uomini si sono diretti nei campi sul retro dell’abitazione della famiglia Abbas e sarebbero poi rientrati alle 21.50.

I parenti in fuga

I carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei carabinieri di Reggio Emilia, unitamente ai colleghi della Compagnia Carabinieri di Guastalla, hanno predisposto un piano di ricerca dei fuggitivi e di ricerca del corpo di Saman nelle vicinanze dell’abitazione, anche attraverso lo svuotamento dei canali di irrigazione – con l’aiuto dei vigili del fuoco – ricerche che però al momento non hanno dato ancora alcun esito. 

L’intervento degli assistenti sociali

Saman Abbas era stata allontanata d’urgenza da casa e affidata a una comunità educativa a Bologna nel novembre dello scorso anno dopo una richiesta di intervento agli assistenti sociali da parte della stessa ragazza: i genitori avrebbero voluto costringerla a tornare in Pakistan per un matrimonio combinato con un cugino. L’11 aprile, però, la ragazza aveva deciso di rientrare in famiglia. Poco meno di un mese dopo, il 5 maggio, i carabinieri, su sollecitazione dei servizi sociali, si erano recati a casa della famiglia constatando però l’assenza sia di Saman che della famiglia, ipotizzando così un espatrio in Pakistan e la conseguente costrizione della ragazza a seguirli.

La procura di Reggio Emilia aveva formulato l’ipotesi di sequestro di persona, non escludendo però l’eventualità che la ragazza fosse stata uccisa. Le indagini si sono dunque concentrate sui voli verso il Pakistan, indagini che hanno permesso di appurare subito che soltanto i genitori della giovane erano rientrati in patria tramite un volo in partenza da Malpensa. Del nome della giovane, invece, nessuna traccia nella lista dei passeggeri. Non si esclude tuttavia che la ragazza possa essere partita da un altro scalo, italiano o europeo.

Sono state solo le indagini successive, quelle relative al video del 29 aprile in cui si vedono tre uomini allontanarsi con delle pale nei campi sul retro della casa della famiglia che la procura ha focalizzato le indagini sull’ipotesi dell’omicidio. La procura, insieme ai carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei carabinieri di Reggio Emilia e a quelli della Compagnia Carabinieri di Guastalla, sta investigando per risalire all’identità certa dei possibili indagati e sono stati attivati anche i canali di cooperazione internazionale.

Hina e Chema

Subito tornano alla mente alcuni episodi di cronaca che hanno avuto come vittime altre ragazze pakistane. Nell’agosto del 2006 Hina Saleem fu uccisa dai familiari a Ponte Zanano, nel Bresciano, e seppellita nel giardino di casa, perché la famiglia non accettava la sua volontà di vivere e vestire ‘all’occidentale’. Nel 2018 una vicenda simile si ripetè, sempre a Brescia, a Sana Cheema. La 25enne fu sgozzata dal padre e dal fratello nella sua città di origine in Pakistan, dove era tornata per ribadire che avrebbe sposato il suo compagno italiano. 

 

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