Il ragazzo ha dato la maturità anche grazie all'intervento di Azzolina
“Aspettiamo la fissazione dell’udienza preliminare ma purtroppo per lo stato attuale del nostro Codice di procedura penale è precluso il rito abbreviato per Alex”. Così l’avvocato Claudio Strata, legale di Alex Pompa, il giovane che il 30 aprile del 2020 uccise il padre a coltellate a Torino, sembra per difendere la madre dalle violenze che andavano avanti da anni. Alex ha dato quest’estate l’esame di maturità in presenza nonostante i domiciliari, anche grazie all’intervento dell’allora ministra Azzolina. “Sono ancora fermamente convinto che Alex si sia semplicemente difeso e abbia difeso la mamma, anche quella sera, e abbia agito in condizione di legittima difesa – spiega Strata -. I nuovi atti depositati non hanno minimamente scalfito la posizione iniziale. Affronteremo il processo con la speranza di un’assoluzione”.
Le indagini per il caso del giovane Pompa sono chiuse. Il ragazzo era finito ai domiciliari dal suo vicino di banco, dove aveva seguito le lezioni in Dad. Aveva poi dato l’esame di maturità in presenza all’Istituto Prever di Pinerolo. I legali di Alex avevano trascritto oltre 200 audio e messaggi che dimostravano, secondo la difesa, l’aggressività e le violenze del padre verso di lui, la madre Maria e il fratello Loris.
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