Diana De Feo commenta per la prima volta la vicenda giudiziaria che ha coinvolto il marito
"Quando è arrivata la notizia che la Corte di Cassazione aveva confermato la condanna, abbiamo avuto paura di perderlo. Emilio si è sentito male, stava per avere un infarto". A parlare con 'Gente', in edicola da venerdì 26 aprile, è Diana De Feo, moglie di Emilio Fede, che per la prima volta commenta la vicenda giudiziaria che ha coinvolto il marito, condannato in via definitiva nel processo Ruby bis a quattro anni e sette mesi di reclusione. "Un signore di quasi 88 anni", dice De Feo, "viene punito non per aver portato tre ragazze a un potenziale cliente bensì perché le avrebbe indotte a prostituirsi mentre erano già lì. È una motivazione assurda. Le ragazze, tutte le ragazze, avevano scelto liberamente di frequentare quelle cene ad Arcore. Suvvia non scherziamo, in Italia abbiamo bisogno di giustizia, non di decisioni arbitrarie".
Fede trascorrerà gli arresti domiciliari proprio nella casa napoletana della moglie. "Ora in famiglia", continua De Feo, "ci stiamo impegnando perché questi mesi risultino i più tranquilli possibili. Abbiamo paura che Emilio possa lasciarsi andare".